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William Golding

Il signore delle mosche

Riassunto

A seguito di un incidente aereo, un gruppo di studenti membri di un coro musicale, si ritrova naufrago su un’isola deserta del Pacifico, luogo ameno e paradisiaco, totalmente isolato dalla civiltà moderna. Sono ragazzi fra i 6 e i 12 anni, completamente soli e senza l’aiuto di un adulto. I primi due personaggi che s’incontrano sono Ralph, ragazzino biondo di dodici anni, e Piggy, un bambino miope e sovrappeso. Grazie all’aiuto di una grande conchiglia i due riescono a radunare tutti i superstiti e, fin da subito, si ritiene necessaria la presenza di un ruolo di guida nel gruppo. Dopo una votazione, Ralph viene nominato capo, spiccando immediatamente per la sua indole carismatica di leader; Piggy, dotato di una precoce saggezza, diviene invece il consigliere di Ralph. Ben presto, però, si accendono i malcontenti: Jack, un altro giovane naufrago dal temperamento sovversivo, non è disposto ad accettare la supremazia del capogruppo, per questo Ralph si vede costretto ad affidargli il controllo di un gruppo di coristi per accontentarlo e placarne l’ira.

Ralph cerca fin sa subito di organizzare la piccola società di sopravvissuti attraverso una suddivisione dei compiti basata su un sistema di rudimentale democrazia: designa assemblee periodiche e pianifica un congresso fondato sul turno di parola, organizza le costruzioni di rifugi e il procacciamento di cibo, fa allestire un fuoco sulla montagna, unico spiraglio di sopravvivenza, nella speranza di richiamare l’attenzione di qualche nave passeggera. La piccola comunità di Ralph viene fondata sull’uguaglianza, sulla libertà e sull’accoglienza della molteplicità delle idee. Ma non a tutti i ragazzi interessa collaborare e darsi da fare per questa comune, così inizia a formarsi specularmente un altro gruppo, quello guidato da Jack, dominato dalla violenza e dall’autoritarismo, sorvegliato con il terrore. Una sorta di regime totalitario, contrapposto a quello libertario di Piggy e Ralph. La coesione dei ragazzi viene sempre meno fino a quando l’unica legge possibile sarà quella del disordine e dell’anarchia. A causa di questa situazione nessuno si accorgerà del passaggio di una nave proprio accanto all’isola…

La situazione degenera velocemente: il gruppo di Jack si distacca ufficialmente non riconoscendo più l’autorità di Ralph e richiamando a sé la maggioranza dei bambini. Il nuovo capo, il "signore delle mosche”, esercita la sua autorità attraverso la violenza sui suoi compagni; le adunate e le assemblee, le leggi e il rispetto, sono solo un lontano ricordo. A questa situazione si aggiunge una paura folle e irrazionale che esplode tra i bambini a causa dello schianto, nell’isola, di un paracadutista: sorge la paura della “bestia” , qualcosa di ignoto che vive nella foresta. Gli animi dei bambini vengono sempre più corrotti da questa follia inconscia arrivando a dimenticare la prima legge naturale, quella dell’umanità, trasformandosi in assassini: uccidono un ragazzo nella foga di un rituale delirante e superstizioso, nel tentativo di scacciare la bestia, e ammazzano Piggy, vittima di un’ingiustificata violenza.

Con la morte di Piggy, unico personaggio a incarnare la saggezza e la difesa delle idee di libertà, viene a morire anche l’ultimo barlume di utopica speranza: la convivenza democratica sull’isola. La storia termina con l’arrivo di una nave di passaggio: solo così Ralph riuscirà a salvarsi dalla minaccia di morte rappresentata dai suoi stessi compagni. Il romanzo di Golding non lascia scampo, intrappola in questo finale solo apparentemente “positivo”, che in realtà grava con la pesantezza di un pessimismo umano inevitabile e incarnato in noi in modo atavico.

Oltre a una riflessione sulla natura umana, Golding traccia un percorso simbolico erede delle macerie del dopoguerra. Un inventario di metafore riconducibili non solo a riferimenti storico-politici, ma anche a categorie sociali, come per esempio l’assenza di leggi espressa dall’assenza degli adulti, l’innocenza dell’umanità (di cui si è persa traccia) rappresentata dall’infanzia degenerata e senza freni inibitori, la regressione a una barbarie primitiva come simbolo di una sovranità popolare abortita… Un romanzo apparentemente semplice, ma dalla stratificazione interpretativa molto ricca.

Fonte: Wuz.it

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