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Carlo Emilio Gadda

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

Riassunto

Nella primavera del 1927 a Roma, in uno stabile signorile di via Merulana, soprannominato "er palazzo dell'oro" perché abitato da agiati borghesi, sono commessi due delitti: viene rapinata la Contessa Menegazzi e pochi giorni dopo, sullo stesso piano nell'appartamento di fronte, viene assassinata la dolce e malinconica Liliana Balducci, una signora ancor giovane e bella afflitta da un frustrato desiderio di maternità. Le indagini vengono affidate al doti. Ciccio Ingravallo, funzionario molisano della squadra mobile di Roma, celibe, introverso, amico dei Balducci e tremendamente scosso dalla morte della signora. Le ricerche si orientano a collegare l'omicidio con la precedente rapina, anche perché dall'appartamento dei Balducci sono spariti gioielli e denari. Ingravallo decide il fermo di un cugino di Liliana, Giuliano Valdarena, scopritore del delitto, che la signora negli ultimi tempi aveva circondato di affetto e attenzioni come un figlio e che ne aveva approfittato per estorcerle regali costosi. Valdarena può però esibire un alibi di ferro.

Le indagini sul furto in casa Menegazzi, seguendo la pista di un biglietto tranviario dei Castelli Romani, conducono intanto il commissario nel mondo del sottoproletariato dell'estrema periferia romana. A Marino si indaga su una tintoria, di proprietà dell'equivoca Zamira Pacori, centro di traffici illeciti e ritrovo di giovani prostitute, tra cui una ex cameriera dei Balducci. In una casa della campagna romana si ritrovano i gioielli rubati. Ingravallo ricostruisce una complessa trama di responsabilità criminali e arresta per la rapina in casa Menegazzi un giovane, che però si rivela innocente riguardo all'omicidio Balducci. Le ricerche portano il commissario fino all'individuazione della possibile colpevole del delitto in una delle tante ragazze che Liliana Balducci teneva in casa come domestiche, o meglio come figlie, per cercare di lenire la sua ansia di maternità. Tina messa alle strette dall'interrogatorio di Ingravallo si grida innocente e il delitto si configura sempre più come un inestricabile pasticciaccio al quale il romanzo non da soluzione.

Fonte: Wuz.it

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