Giornalista (anche radiofonica) e per breve periodo anche barista, Esmahan Aykol (1970, Edirne, Turchia) è conosciuta principalmente per la quadrilogia (conto ad oggi) dei romanzi gialli sulla libraia-detective Kati Hirschel. Il primo romanzo della serie, oltre che esordio nella narrativa della Aykol, è "Hotel Bosforo" (2001), cui è seguito "Appartamento a Istanbul" (2004), di cui parliamo oggi. Lo stretto del Bosforo, se da una parte unisce il Mar Nero al Mar Marmara, dall'altra divide la sconfinata città di Istanbul in due, la parte europea e quella asiatica.
Kati è una berlinese trapiantata da quindici anni a Istanbul, dove gestisce una libreria specializzata in gialli, sua grande passione. Kati sconfina spesso dal distretto europeo di Beyouglu nell'area del Corno d'Oro: in una di questa escursioni, alla ricerca di un appartamento in vendita, si scontra con un losco affarista che specula in aree edificabili. L'uomo, che appartiene alla mafia dei parcheggi, il giorno dopo viene ritrovato morto. L'alterco con Kati rende la donna la principale sospettata del delitto agli occhi della polizia "ufficiale", in particolare del commissario capo della squadra omicidi, Batuhan Onal, con il quale Kati aveva flirtato circa un anno prima.
I contorni di questa storia metropolitana assumono senso man mano che si definiscono gli spericolati confini di Istanbul, una città più europea di come la immaginiamo, e che di orientale conserva ben poco ormai. Un mondo vivace e veloce che si rispecchia nella scrittura pulsante e nel ritmo spumeggiante dell'autrice, la quale ricorre a un tono confidenziale scrivendo in prima persona e spesso rivolgendosi direttamente al lettore...
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