Le recensioni di Wuz.it

Lo spettro del ghiaccio di Richard Davenport-Hines

Nel 1901 H. G. Wells paragonò la popolazione povera urbana a un iceberg con buona parte della massa nascosta sotto la superficie: «La parte ""sommersa"" del corpo sociale, una moltitudine priva di una guida e di una meta, alla deriva verso il fondo dell'abisso». [...] Se l'iceberg non era che una metafora, il grande transatlantico moderno era invece un paradigma della società occidentale: «Una mostruosa Babilonia galleggiante», scrisse uno dei passeggeri del viaggio inaugurale del Titanic.

LIBRO SCELTO DA WUZ PER IL CENTENARIO DEL TITANIC

Ci sono molte ragioni per le quali si può affermare che il Titanic fu il simbolo di un'epoca. Dopo l'affondamento di quella che pareva la nave più stabile e sicura del mondo, G. K. Chesterton stabilì un'intelligente analogia fra le moderne navi passeggeri e le società che le partoriva: ""Tutta la nostra civiltà assomiglia invero al Titanic, nella sua potenza e nella sua impotenza, nella sua sicurezza e nella sua insicurezza"". E aggiungeva: ""Non c'era alcun ragionevole rapporto fra il livello delle misure previste per il lusso e il piacere e il livello delle misure previste per il bisogno e la disperazione. Il progetto si era concentrato decisamente troppo sul benessere e troppo poco sul disagio: proprio come lo Stato moderno"". Il Titanic, con la sua rigida e marcata divisione di classe, è il simbolo della supremazia della civiltà anglosassone sul mondo intero. È il simbolo di macroscopiche contraddizioni sociali, di anni di spericolate speculazioni finanziarie, di un consistente processo migratorio verso l'America, la terra del Sogno, che aveva raggiunto il picco nel 1907 (quando il paese lasciò entrare circa 1125000 emigrati).

46328 tonnellate di stazza lorda, 269 metri di lunghezza e 28 di larghezza. Con i suoi otto ponti, alto quanto un palazzo di undici piani, il Titanic era il più grande e lussuoso transatlantico della storia. Faceva parte di un gruppo di tre transatlantici da record per lusso e stazza costruiti dalla White Star Line allo scopo di battere il primato della compagnia Cunard sulla tratta nordatlantica. Costruito nei cantieri irlandesi Harland & Wolff negli anni del boom economico di Belfast, il Titanic era la più compiuta realizzazione dello sfarzo e dell'idea di perfezione della White Star.

Il Titanic salpa da Southampton


Uomini celebri o poco noti si imbarcarono sul Titanic alla volta dell'America. Capitani di industria ed ereditiere, disperati in fuga dai loro paesi e piccoli bottegai in cerca di fortuna; ladri, truffatori e anche un rapitore di bambini; artisti e scrittori insieme a contadini analfabeti che non avevano mai visto il mare; amori e tradimenti, relazioni fugaci o passioni travolgenti: sono le particelle elementari di cui è composta la Storia, atomi che quando vengono guardati da vicino hanno la sconfinata vastità della vita. Di queste esistenze ci parla Richard Davenport-Hines in questo appassionante libro che ricostruisce la storia della tragedia e raccoglie tantissimi documenti ufficiali e testimonianze di chi si trovava sulla nave: dal menù della colazione di prima classe, alle lettere e agli appunti scritti dai passeggeri, ai materiali telegrafici.

La sala di lettura e scrittura

Lo spettro del ghiaccio di Richard Davenport-Hines non si limita a raccontare le tragiche vicende della notte tra il 14 e il 15 aprile 1912, ma si fa storia di costume, storia di grandi famiglie e magnati dell'industria, storia economica, sociale, di un periodo estremamente dinamico e di investimenti azzardati. Tutti i presenti meritano un piccolo spazio e un ricordo nel libro di Richard Davenport-Hines: dai passeggeri di prima, seconda e terza classe, ai membri dell'equipaggio e gli ufficiali.
L'affondamento del Titanic fu una tragedia di proporzioni gigantesche. L'Inghilterra aveva subíto una grave sconfitta: l'elenco delle vittime del Titanic era più lungo di quello di qualunque battaglia della guerra britannica in Sudafrica. Le polemiche che scoppiarono all'indomani del disastro arrivarono da tutte le parti: dalla stampa, dalla politica, dalla chiesa. Tutti criticarono l'eccessiva velocità a cui viaggiava il Titanic al momento dell'impatto. Molte inchieste vennero aperte successivamente sui soccorsi, sul numero insufficiente di scialuppe di salvataggio, sulle istruzioni date all'equipaggio della White Star, sui ritardi e sulle discriminazioni che causarono la morte di molti passeggeri.  


Il Café Parisien

Richard Davenport-Hines - Lo spettro del ghiaccio. Vite perdute sul Titanic
Titolo originale: Titanic Lives. Atlantic Voyagers and the Worlds They Came From
Traduzione di Anna Martini e Anna Rusconi
370 pagg., 21 € - Edizioni Einaudi 2012 (Frontiere Einaudi)
ISBN 978-88-06-20980-3


L'autore


06 aprile 2012 Di Sandra Bardotti

Lo spettro del ghiaccio. Vite perdute sul Titanic

La fine è nota. L'impatto del Titanic con l'iceberg è però soltanto il punto geometrico in cui convergono innumerevoli traiettorie, forze, vite: non tutte altrettanto celebrate, anzi alcune decisamente poco note, quando non misteriose. Capitani di industria ed ereditiere, disperati in fuga dai loro paesi e piccoli bottegai in cerca di fortuna; ladri, truffatori e anche un rapitore di bambini; artisti e scrittori insieme a contadini analfabeti che non avevano mai visto il mare; amori e tradimenti, relazioni fugaci o passioni travolgenti: sono le particelle elementari di cui è composta la Storia, atomi che quando vengono guardati da vicino hanno la sconfinata vastità della vita. E ci sono le grandi forze collettive che plasmano il mondo. Ad esempio le migrazioni che, proprio grazie ai transatlantici, iniziavano a divenire veramente globali. O le altrettanto globali speculazioni finanziarie: lo stesso Titanic in un certo senso, era il prodotto di una bolla speculativa. Il Titanic - la storia di chi l'ha progettato e di chi vi ha viaggiato - conserva lo stesso fascino di certi romanzi storici o enciclopedie: l'ambizione di contenere al proprio interno un'intera civiltà. Un mondo lontano un secolo eppure sorprendentemente simile al nostro. È anche per questo che l'affondamento del Titanic non smette di ossessionarci e di raccontarci la sua storia di ambizione e arroganza, di lusso e ingiustizia, di viltà e coraggio.

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