Le recensioni di Wuz.it

Le Beatrici, monologhi teatrali e poesie varie di Stefano Benni

Amor li avvinse amor li spinse
Il parapetto sottile crollò
E si scoprì che sapevano amare
Ma nessuno dei due sapeva nuotare.


LIBRO SCELTO DA WUZ PER L'8 MARZO 2011

  • Gli altri libri
  • Intervista a Valentina Chico e Alice Redini: le Beatrici sono loro

Un libro piccolo e intenso, feroce e denso, un libro che si fa ricordare perché tutti in qualcosa dobbiamo sperare.
E possiamo sperare in un riscatto delle donne, ad esempio, delle Beatrici raccontate nei brevi monologhi teatrali raccolti nel volume e che sono stati messi in scena in uno spettacolo-laboratorio tenuto al Teatro dell'Archivolto, a Genova nel maggio del 2010.
I testi di Benni raccolti nel volume Le Beatrici raccontano e denunciano da un lato la degenerazione del ruolo femminile nella società e dall’altro l’importanza dell’autonomia e del libero arbitrio delle donne.
Bell'esempio del primo aspetto La mocciosa, un testo difficile e tragico (portato in scena da Alice Redini), che rappresenta una ragazzina coatta, figlia della televisione, con la testa imbottita di luoghi comuni e marchi celebri e desiderosa solo di apparire in tv o di conoscere i divi del momento. Anche le sue amiche sono così e una di loro arriva ad uccidere la madre per motivi futilissimi senza neppure rendersi conto (né lei né le sue amiche) della gravità del suo gesto.

Un altro testo Mademoiselle Lycanthrope (interpretato a teatro da tre attrici: Gisella Szaniszlò, Elisa Marinoni e Alice Redini) racconta la vita di una licantropa, una donna che divora solo uomini senza umanità e “filogovernativi”, una donna che soffre per amore e che si rassegna di fronte a una società che la considera un mostro, ma è più mostruosa di lei. Benni sembra pensare che in fondo anche quando appaiono spietate le donne sono sempre più sensibili e “recuperabili” degli uomini. 


Uno stupendo esempio di un libero arbitrio, deciso e forte, lo troviamo nel monologo che apre il volume e ne offre il titolo: Beatrice. Ed è proprio lei, la Beatrice di Dante a esserne protagonista, ma come ragazza dotata di idee molto personali, che giudica l'Alighieri un Canappione e che al noto poeta che non ha ancora finito il suo capolavoro - a dire il vero per lei anche un po' imbarazzante - preferisce di gran lunga un certo Battistone, giocatore di calcio fiorentino. La Beatrice teatrale era Gisella Szaniszlò.

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Intenso, in alcuni punti quasi drammatico L’attesa  - a teatro con il volto e la voce di Valentina Chico -, un testo che parla dell’ansia e della difficoltà di essere dalla parte di chi aspetta (un rientro, una presenza, una telefonata, un affetto...), una parte in commedia che spetta prevalentemente alle donne.

Oltre alle attrici già citate, ricordiamo che lo spettacolo ha visto protagonista anche Valentina Virando (la suora scatenata in Suor Filomena: Sono suor Filomena, son buona e cristiana ma se non preghi sta' in campana, suor Filomena ti mena... AMEN... AMEN anagramma di MENA). Inoltre lo spettacolo è stato introdotto ogni sera da un prologo narrativo letto da ospiti sempre diverse: Lella Costa, Angela Finocchiaro, Lucia Poli, Alba Rohrwacher e Carla Signoris.


Sparse tra i testi drammaturgici compaiono poesie ironiche, quasi ciniche e ballate (che fanno parte dello spettacolo Apparizioni che Benni ha portato in scena con Paolo Damiani, Niclas Benni, Gianluigi Troversi e altri musicisti), con un finale colpo di reni di dignità cantata nelle strofe di Quello che non voglio, canzone per Fabrizio De André che lui non ha mai inciso perché ""ha deciso di suonare altrove"".

Stefano Benni - Le Beatrici
92 pag., 9,00 € - Edizioni Feltrinelli 2010 (I Narratori / Feltrinelli)
ISBN 978-88-07-01831-2


L'autore


11 febbraio 2011 Di Giulia Mozzato

Le Beatrici
Le Beatrici Di Stefano Benni;

Otto monologhi al femminile. Una suora assatanata, una donna ansiosa e una donna in carriera, una vecchia bisbetica e una vecchia sognante, una giovane irrequieta, un'adolescente crudele e una donna-lupo. Un continuum di irose contumelie, invettive, spasmi amorosi, bamboleggiamenti, sproloqui, pomposo sentenziare, ammiccanti confidenze, vaneggiamenti sessuali, sussurri sognanti, impettite deliberazioni. Uno "spartito" di voci, un'opera unica, fra teatro e racconto. Una folgorazione. Tra un monologo e l'altro, sei poesie e due canzoni.

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