Le recensioni di Wuz.it

L’ultima lezione. La vita spiegata da un uomo che muore di Randy Pausch con Jeffrey Zaslow


“Se ci fosse fra voi qualcuno entrato per caso che non conosce i retroscena, non si preoccupi; mio padre mi ha insegnato che un elefante nel salotto non passa inosservato, meglio presentarlo. Se date un’occhiata alle mie Tac noterete circa dieci metastasi al fegato. I medici mi hanno detto che mi restano dai tre ai sei mesi di ottima salute. Questo un mese fa. Fate un po’ voi i calcoli.”

Nell’agosto del 2007 Randy Pausch, professore di informatica presso la Carnegie Mellon University di Pittsburgh, scopre di avere un cancro al pancreas così diffuso da non lasciargli che pochi mesi di vita. Pausch ha una moglie di cui è innamorato come il primo giorno e tre figli piccoli (5, 2 e 1 anno). Decide perciò di trascorrere con la famiglia quel poco tempo di vita che gli resta lasciando l’insegnamento universitario da cui però vuole accomiatarsi con un’ultima lezione intitolata Realizzare davvero i sogni dell’infanzia.

Quella lezione (che è possibile ascoltare e vedere integralmente sul sito dell’autore) è stata lo spunto per altre riflessioni che sono state pubblicate in questo libro e che sono una testimonianza di vita e non di morte, non inducono alla disperazione ma alla speranza e indicano nella costruzione di sogni individuali e nella volontà di realizzarli il cammino che ogni uomo può fare per vivere degnamente e felicemente la vita che gli è concessa, qualsiasi sia il tempo che il destino gli regala.


A Pausch i medici avevano consigliato dell’esercizio fisico e così, nelle quotidiane passeggiate in bicicletta, raccontava di sé all’auricolare del suo cellulare a Jeffrey Zaslow, amico e giornalista del Wall Street Journal: quelle 53 conversazioni, arricchite di interviste e approfondimenti, sono diventate questo libro.

In paertura della lezione tenuta all'università viene data spiegazione del perché, sapendo di avere davanti a sé solo pochi mesi di vita, Pausch ha deciso di tenere quella ultima lezione. Il motivo principale è il desiderio di lasciare ai suoi figli, ancora così piccoli, una traccia, una testimonianza duratura, perché registrata e visibile anche a distanza di anni, della sua persona di cui non avrebbero avuto altrimenti memoria. Ciò che sa renderlo assolutamente unico, ciò che vuole che resti di lui non è certo né la malattia né il suo ruolo privato o sociale, quanto i sogni che quand’era bambino si era costruito e che era riuscito in gran parte a realizzare: ogni uomo infatti è unico solo in questo.

Dopo aver mostrato agli studenti la Tac che indica la diffusione del suo cancro, l’immagine della nuova casa (scelta perché potesse meglio accogliere la moglie e i figli dopo la sua morte) e averli fatti sorridere indicando il suo ottimo stato di salute del momento, Pausch inizia la vera e propria “ultima lezione”, la storia della sua infanzia e dei suoi sogni. Naturalmente i ricordi più lontani si intrecciano con quelli della realizzazione in età adulta dei sogni infantili e con l’emozione per questa magica possibilità.

La malattia e la piena consapevolezza della sua gravità entrano in scena a sconvolgere quel percorso sereno, ma Randy Pausch riesce ad affrontare, vivendo pienamente e il più possibile in allegria, quella condanna. E sono proprio i racconti di quei mesi, di quei giorni che colpiscono in modo più forte il lettore, la mancanza di disperazione nella piena consapevolezza, la capacità di vivere il presente e gli affetti, sapendo di stare per abbandonarli: una lezione importante per chi si lamenta quotidianamente per ogni contrattempo o per ogni problema che deve affrontare. Così i consigli di vita che hanno la funzione di titoli dei singoli capitoli, non rappresentano per il lettore noiosi moralismi, ma consigli fraterni di chi, con grande fatica, ha riflettuto seriamente sull’esistenza.




Un consiglio ai lettori: visitate il sito ufficiale di questo libro che contiene anche il video dell’ultima lezione.


Le prime pagine

Introduzione

Ho un problema di sistema.
Benché abbia sempre goduto di una forma fìsica strepitosa, ho ben dieci metastasi al fegato e mi restano solo pochi mesi di vita.
Ho sposato la donna dei miei sogni e sono padre di tre bambini. Certo, potrei passare le giornate a compatirmi, ma questo non sarebbe d'aiuto né a loro né a me.

Quindi, come trascorrere il poco tempo che mi resta da vivere?
Principalmente con la mia famiglia, per prendermene cura, ovvio. Ora che ancora posso, vivo ogni momento con loro e cerco di fare qualsiasi cosa perché possano affrontare al meglio la mia assenza.
Nel tempo che mi avanza, cerco di insegnare ai miei figli ciò che avrei insegnato loro nei prossimi vent'anni. Ora sono ancora troppo piccoli per certi discorsi. Tutti i genitori desiderano spiegare ai figli cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa riteniamo importante e come affrontare le sfide che la vita ci riserva. Vogliamo anche che conoscano aneddoti ed episodi della nostra vita, e ci piacerebbe che li tenessero a mente, che fossero per loro esempi da seguire. Anche io volevo fare tutto questo, così ho deciso di tenere un'«ultima lezione» alla Carnegie Mellon University.

Queste lezioni vengono sempre videoregistrate. E quel giorno avevo un piano ben preciso. Con lo stratagemma di una lezione accademica, stavo cercando di rinchiudere tutto me stesso in una bottiglia che poi un giorno i miei figli avrebbero aperto. Se fossi un pittore dipingerei per loro. Se fossi un musicista comporrei melodie. Ma sono un professore. Così ho preparato un discorso sulla gioia di vivere, su quanto apprezzi la vita, sebbene me ne resti davvero poca. Ho parlato di onestà, integrità, gratitudine e altri argomenti che ritengo importanti. E ce l'ho messa tutta per non essere noioso.
Questo libro è un modo di proseguire ciò che ho iniziato in quella lezione. Dato che per la mia salute l'esercizio fisico è fondamentale, ogni giorno vado in bicicletta per quasi un'ora nel mio quartiere. Poiché è tempo che comunque non avrei potuto passare con i miei figli, pedalando ho preso l'abitudine di parlare all'auricolare del mio cellulare con Jeffrey Zaslow. Le storie che ho raccontato in quei cinquantatré lunghi percorsi in bicicletta si sono trasformate in questo libro.

Lo sapevamo fin dall'inizio. Niente di tutto questo può sostituire un genitore in carne e ossa. Ma l'ingegneria non è la ricerca di soluzioni perfette; bisogna invece ottenere il meglio con le risorse che si hanno a disposizione, pur se limitate. Tanto la lezione quanto il libro sono il mio tentativo di ottenere questo risultato.

© 2008, Rizzoli

Randy Pausch e Jeffrey Zaslow – L'ultima lezione. La vita spiegata da un uomo che muore
280 pag., 15 € – Edizioni Rizzoli 2008
ISBN 978-88-17-02314-6


Gli autori

Randy Pausch è nato il 23 ottobre 1960. Ha insegnato informatica presso la Garnegie Mellon University di Pittsburgh, è uno dei pionieri della realtà virtuale, ha collaborato con la Disney. Al suo sito web, continuamente aggiornato, si accede dall'indirizzo www.randypausch.com.

Jeffrey Zaslow è un giornalista del Wall Street Journal. È stato un suo articolo ad attirare l'attenzione del pubblico e dei media su Pausch. Ha collaborato alla stesura del libro, arricchendo il testo della lezione con interviste e approfondimenti.


14 maggio 2008 Di Grazia Casagrande

L'ultima lezione. La vita spiegata da un uomo che muore

Nell'agosto 2007, il professor Randy Pausch ha saputo che il cancro contro il quale combatteva era incurabile e che gli restavano pochi mesi di vita. Ha scelto di lasciare subito il suo lavoro all'università per stare vicino alla moglie Jai e ai loro bambini. Prima, però, il 18 settembre 2007, ha tenuto davanti a 400 studenti e colleghi la sua "ultima lezione", intitolata "Realizzare davvero i sogni dell'infanzia". Con ironia, fermezza e coraggio, ha ripercorso le tappe della sua esperienza, e il suo discorso è una testimonianza toccante e profonda di una vita resa straordinaria dall'intensità con la quale è stata vissuta. Da quel giorno, milioni di persone hanno visto su internet l'ultima lezione di Randy Pausch. Oggi quel testo, ampliato e arricchito, diventa un libro capace di parlare al cuore di ciascuno individuo. Pausch non vuole rivelare il senso della vita; più modestamente, mostra perché vale la pena vivere.

La posta della redazione

La posta della redazione

Hai domande, dubbi, proposte? Vuoi uno spiegone?
Scrivi alla redazione!

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Per poter aggiungere un prodotto alla lista dei desideri devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto al carrello correttamente

Chiudi

Il Prodotto è stato aggiunto alla WishList correttamente