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È utile, oggi, tornare ad insistere sulla filosofia di Martin Heidegger? Quale interrogazione imprescindibile pone la differenza ontologica? Questo libro, sfruttando le riflessioni della fenomenologia francese contemporanea vuol rispondere a questa domanda. E, con ciò, interrogarsi su quale forma dell’umano dica il suo particolare posizionamento. In particolare, dal confronto con Jean-Luc Marion e Jean- Louis Chrétien emerge la figura del lettore/scrittore. Essa offre un nuovo sguardo sulla soggettività che si scopre già situata in una Scrittura/scrittura. Questa richiede di essere letta e detta. L’appello della lettura dichiara l’esigenza di una risposta, essa è offerta per una assunzione decisionale. Il soggettolettore è, necessariamente, scrittore che leggendo-scrivendo sceglie come egli possa essere. Il testo supera ogni dicotomia Dio-Uomo, soggetto-oggetto, poiché le ricomprende nella dialettica appello risposta, Testo testo. Ciò che emerge da questa analisi è la possibilità data all’uomo affinché egli sia nel reale, secondo la propria finitezza.
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