L'autore è chiamato a recitare in "Urla di terrore" il celebre film sulla tragedia cambogiana. La sua è una riflessione su questa esperienza: un attore nel mondo del cinema, un occidentale che cerca l'illuminazione in Estremo Oriente, l'abitante di un paese ricco che misura i suoi sensi di colpa nel Terzo Mondo, l'individualismo nevrotico alle prese con le trappole e i riti della vita sociale.