Moby Dick o la balena

La voglia di voler leggere tale libro della letteratura inglese, nasce dalla visione del film The Whale di Bernard Fraser poiché nel film c'è pieno riferimento al libro. Non è un'opera da sottovalutare poiché tutte le spiegazioni che si incontrano nel libro sono tutte legate alla caccia della Balena Bianca generando così una cultura del mondo baleniero di quei poveri marinai che si avventuravano nelle acque del Pacifico per ricorrere tale creatura. La traduzione è stata fatta benissimo.

Libro-culto, di una ricchezza linguistica eccezionale. Se dovessi scegliere un solo libro da portare con me su un'isola deserta sarebbe Moby Dick.

“Chiamatemi Ismaele”, è questo il preludio di questa fantastica avventura, un nome che nell’assonanza rievoca un che di religioso e aulico, come se egli fosse parte di un progetto divino e contro ogni logica narrativa si mescola in un mondo tanto profano quanto sacro. Il contesto è uno di quelli cinematografici di un peridio in cui l’avventura domina sui principi e sulle morali. Anime perdute in cerca di risposte, un mondo scoperto a cui non gli è stata data la possibilità di scelta. Un trauma, uno squarcio in quelle vite apparentemente piatte di un piccolo paesino nord americano dell’800.