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La melanconia del vampiro. Mito storia immaginario - Vito Teti - copertina
La melanconia del vampiro. Mito storia immaginario - Vito Teti - copertina
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La melanconia del vampiro. Mito storia immaginario
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La melanconia del vampiro. Mito storia immaginario - Vito Teti - copertina

Descrizione


La figura del vampiro, dal folklore dell'Europa centro-settentrionale alle dispute settecentesche, dalla letteratura romantica alla psicoanalisi, dal cinema all'industria culturale, dai fumetti a internet. Presente in innumerevoli paesi e tradizioni locali, legato alla credenza nel ritorno dei defunti e alla concezione del sangue come elemento di morte e di vita, dilagante nei periodi di più traumatica transizione storica, il morto non morto accompagna tutto il corso della modernità. Segno di contraddizioni inconciliabili, questo prigioniero della notte incarna la condizione di un soggetto ormai pienamente esposto allo sradicamento e alla precarietà. Tragica parodia dell'eterno ritorno in un mondo governato dal tempo lineare, né vivo né morto, costretto a distruggere ogni oggetto del suo desiderio, il vampiro assume, nell'immaginario colto e popolare, i tratti dell'afflizione e del sentimento melanconico che hanno segnato la tradizione dell'Occidente dall'antichità ai nostri giorni. Oggi il vampiro si presenta come l'ultimo abitante e la metafora delle rovine postmoderne, al tempo stesso annunciate e inimmaginabili - da Chernobyl a Beirut, dall'ex Jugoslavia a Baghdad e alle Twin Towers - e sembra raccontare paure e speranze legate a un'inedita angoscia di fine del mondo e a un nuovo sentimento degli altri e dei luoghi.
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Dettagli

2007
1 gennaio 2007
279 p., Brossura
9788872854631

Valutazioni e recensioni

GIOVANNA CARSUGHI
Recensioni: 5/5

Bel saggio, aggiornato al 2007 grazie all'introduzione aggiunta alla nuova edizione e ad un intero capitolo. L'ho apprezzato vivamente, così come "La Stirpe di Dracula" di Massimo Introvigne. Leggetelo!!!

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Vito Teti

Vito Teti è professore ordinario di Antropologia culturale dell’Unical, dove ha fondato e dirige il Centro di iniziative e ricerche «Antropologie e Letterature del Mediterraneo». Tra le sue pubblicazioni: Il senso dei luoghi (Donzelli, 2004; III ed. 2014); Storia del peperoncino (Donzelli, 2007); La razza maledetta (Manifestolibri, 2011); Maledetto Sud (Einaudi, 2013); Pietre di pane (Quodlibet, 2014); Terra inquieta. Per un’antropologia dell’erranza meridionale (Rubbettino, 2015); Fine pasto. Il cibo che verrà (Einaudi, 2015); Quel che resta. L’Italia dei paesi, tra abbandoni e ritorni (Donzelli, 2017).

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