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Il matrimonio di mio fratello
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Il matrimonio di mio fratello - Enrico Brizzi - copertina
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matrimonio di mio fratello

Descrizione



Con profondo divertimento e un po' di commozione, Enrico Brizzi torna al suo più puro talento narrativo dando vita a una grande epopea, che è insieme la rievocazione di un'Italia che non c'è più ma che conosciamo tanto bene e la storia intima di due fratelli diversissimi.

Teo ha trentanove anni, un lavoro sicuro, una macchina aziendale e una ragazza diversa ogni weekend. Sta bene, per il momento la vita gli piace abbastanza. Non come suo fratello Max, più grande di tre anni, che è sempre stato radicale in ogni cosa: nella ribellione ai genitori come nella passione per l'alpinismo che lo ha condotto a imprese estreme, nel costruire una famiglia e fare figli, come è giusto, passati i trenta e anche nel divorziare rovinosamente subito dopo i quaranta... Si sono sempre amati, questi due fratelli, e al tempo stesso non hanno potuto evitare di compiere scelte opposte, quasi speculari, sotto gli occhi spalancati e impotenti della sorella e dei genitori, che nella Bologna dei gloriosi anni Settanta e dei dorati Ottanta erano certi di aver offerto loro tutto ciò che serve per essere felici. Teo sta rientrando in città per immergersi in uno dei suoi weekend di delizie da single quando i genitori lo chiamano: Max è scomparso, insieme ai suoi bambini. Così Teo resta alla guida e punta verso le Dolomiti per andare a cercarlo. E, lanciato lungo l'autostrada tra angoscia e speranza, ci racconta tutta la loro vita: dalle gesta di papà Giorgio – dirigente della ditta di motociclette Vortex – e di mamma Adriana – un po' femminista e un po' signora italiana vecchio stile – all'epica di un'infanzia felice, dagli anni del liceo all'improvviso momento delle scelte, che per i ragazzi di questa generazione significa trovarsi di fronte un mondo completamente diverso da quello dei padri. Con profondo divertimento e un po' di commozione, Enrico Brizzi torna al suo più puro talento narrativo dando vita a una grande epopea, che è insieme la rievocazione di un'Italia che non c'è più ma che conosciamo tanto bene e la storia intima di due fratelli diversissimi: chi dei due si è illuso? Chi ha scelto la strada migliore? Il legame che da sempre li unisce sopravviverà agli anni della maturità? Ma soprattutto: che fine hanno fatto Max, i suoi bambini, e tutti i sogni con cui siamo cresciuti?
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Dettagli

2015
17 novembre 2015
497 p., Brossura
9788804652366

Valutazioni e recensioni

Recensioni: 4/5

Il libro va inteso come una parabola: una grande parabola, quella di un paese, di una famiglia, di una relazione, quella tra Teo e Max. Tutto cambia. L'idealismo iniziale si tramuta in pragmatismo. Il benessere economico si trasforma in precariato. La parte più riuscita, quella iniziale, è un richiamo nostalgico non solo a un mondo andato, un mondo che non vuole più tornare, ma un'elegia sull'infanzia, la dolcezza e l'istintività dei sentimenti più nobili di quell'età; l'idolatria di un bambino per il fratello più grande, che conosce il mondo, che si batte contro i bulli con onore, pronto a difendere quel fratellino fragile e sottomesso. Brizzi si conferma un ottimo scrittore

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Mara Pavone
Recensioni: 5/5

Chi ama leggere romanzi che permettono di immedesimarsi in un'epoca passata, sicuramente adorerà questo libro. Attraverso la storia di una famiglia, Brizzi descrive perfettamente l'Italia degli anni '80/'90, quando la vita era un po' più semplice rispetto ad oggi, meno tecnologica e con più legami "reali" e non virtuali tra le persone. Una scrittura molto scorrevole e piacevole (tant'è che la lunghezza del libro, 500 pagine, non si percepisce per niente), Brizzi racconta le contraddizioni, i sogni e le frustrazioni di una famiglia italiana in un momento storico molto diverso da quello attuale, e del quale fa venire anche un po' di nostalgia (anche se il lettore non l'ha vissuto in prima persona). Racconta un legame profondo tra due fratelli, molto diversi tra loro, che scoprono giorno per giorno di volersi bene, un bene che non pensavano di provare uno per l'altro. Un romanzo molto bello, per niente noioso. Da leggere assolutamente!

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Recensioni: 4/5

In questo romanzo Brizzi racchiude quella che è la famiglia italiana per come la conosciamo, con due genitori a fare da fulcro e i figli che, tra un errore e l'altro, ruotano attorno a loro, trovando, tra le pareti domestiche, quel rifugio sicuro a cui tornare sempre nei momenti di difficoltà e da cui, quasi in un costante controsenso, cercano di fuggire anelando la libertà. Ho amato tutto di questo libro: lo stile, i personaggi, le ambientazioni. Ma ciò che più mi ha conquistata, ciò che mi porterò dietro per tanto tempo, è la crescita che accompagna ognuno di loro; vederli sbagliare, sbandare, cadere e poi rialzarsi è qualcosa che fa riflettere. Durante la lettura mi sono ritrovata ad amare Teo, poi a detestarlo, a trovare stupide alcune sue scelte e, infine, a fare il tifo per lui e per il modo in cui riuscirà a riscrivere quel rapporto col fratello che pareva essersi sfaldato del tutto. Brizzi riesce, nonostante la mole del libro, a tenere desta l'attenzione, a catturare il lettore e imbrigliarlo con un uso della parola comune a pochi. Un libro che sicuramente va letto soprattutto per chi, come me, si trova a barcamenarsi in quella generazione che tanto si aspettava e poco vede all'orizzonte.

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Recensioni

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Enrico Brizzi

1974, Bologna

Scrittore italiano, è figlio di un professore di Storia moderna all'Università e di madre insegnante di scuola superiore. Frequenta da adolescente il Liceo Galvani della sua città (che diventerà storpiato in "Caimani" nel primo libro). Esordisce non ancora ventenne con il suo primo romanzo Jack Frusciante è uscito dal gruppo, tradotto in ventiquattro paesi e divenuto film nel 1996. All'ingombrante esordio l'autore ha fatto seguire il tenebroso Bastogne. Nel 2003 ha sposato Cristina Gaspodini, già curatrice del volume Il mondo secondo Frusciante Jack. Fra gli autori italiani che più l'hanno influenzato, Brizzi ha sempre citato al primo posto Pier Vittorio Tondelli. Nell'aprile 2008 ha intrapreso un secondo viaggio sulle orme dei pellegrini medievali,...

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