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Seconda raccolta poetica della Prof.ssa Maria Vittoria Sala, dopo “Odore di sole”.
Ha scritto Kafka: “È senz’altro possibile che lo splendore della vita circondi chiunque, e sempre nella sua intera pienezza, accessibile ma velato, nel profondo, invisibile, molto lontano. Però esso sta lì non ostile, non riluttante, non sordo. Se lo si chiama con la parola giusta, con il nome giusto, allora viene. Questa è l’essenza della magia che non crea ma chiama”. Non con formule magiche ma con la “parola giusta” della poesia, Maria Vittoria Sala prosegue qui il suo cammino di evocazione dello “splendore velato” che ci circonda. È un cammino, non inganni la pacificante immagine che dà il titolo a questa raccolta, che conosce l’incertezza, la difficoltà, lo scoraggiamento, né potrebbe essere diversamente: Maria Vittoria Sala non è certo poetessa “ingenua”, e ha ben presente la lezione del “male di vivere” montaliano. Eppure il lettore ha l’impressione che esso torni ad alimentarsi a una forza profonda da cui la poesia sgorga come fede nella vita e tensione verso la conquista di, per citare ancora Kafka, “una assolata striscia di felicità”.L'articolo è stato aggiunto al carrello
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