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La gioia di vivere - Émile Zola - copertina
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gioia di vivere

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2016
1 settembre 2016
368 p.
La joie de vivre
9788818031188

Valutazioni e recensioni

Recensioni: 5/5

ra i meno famosi romanzi di Emile Zola, ma non per questo di minor pregio, La gioia di vivere (La joie de vivre), dodicesimo romanzo del ciclo Rougon-Macquart, fu pubblicato a puntate dalla rivista "Gil Blas" dal novembre del 1883 e in volume dall'editore Charpentier nel febbraio 1884. Ambientato nel 1863 nel borgo marinaro di Bonneville, a pochi chilometri da Arromaches - Les - Bains in Normandia, ha come protagonista Pauline Quenu, figlia di Lisa Macquart e M. Quenu salumieri parigini, apparsi nel romanzo del 1873 Il ventre di Parigi. Scrive Mariolina Bertini: "La protagonista Pauline contrappone la propria energia caritatevole all'egoismo del fidanzato, Lazare, che accumula fallimenti in ogni campo, giustificando la propria morbosa disperazione con la filosofia pessimista di Schopenhauer. Ben più schopenhaueriana di lui, in realtà, è Pauline, che incarna la compassione teorizzata dal filosofo tedesco; e il contrappunto psicologico tra i personaggi, tra i quali si insinua la languida e seducente Louise, mostra ancora una volta quanto sia da accantonare il diffuso pregiudizio che fa di Zola un autore negato alle sottigliezze psicologiche, a suo agio soltanto sul terreno della descrizione, dell'analisi sociale e della dimostrazione scientifica ". Figura diversa dalle altre donne presenti nei romanzi di Zola, in forte antitesi con la cugina Nana, fatal femme, cocotte, gelida, insaziabilmente avida di lusso e di piaceri, molto egocentrica ed egoista, Pauline è onestà, buona d'animo, pronta al sacrificio di se stessa per gli altri, "mossa da quella carità attiva che della altrui felicità fa la sua personale esistenza". Ottima la traduzione di Paola Messori e molto interessante la nota a cura di Henri Mitterand.

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Recensioni: 5/5

Tra i meno famosi romanzi di Emile Zola, ma non per questo di minor pregio, La gioia di vivere (La joie de vivre), dodicesimo romanzo del ciclo Rougon-Macquart, fu pubblicato a puntate dalla rivista "Gil Blas" dal novembre del 1883 e in volume dall'editore Charpentier nel febbraio 1884. Ambientato nel 1863 nel borgo marinaro di Bonneville, a pochi chilometri da Arromaches - Les - Bains in Normandia, ha come protagonista Pauline Quenu, figlia di Lisa Macquart e M. Quenu salumieri parigini, apparsi nel romanzo del 1873 Il ventre di Parigi. Scrive Mariolina Bertini: "La protagonista Pauline contrappone la propria energia caritatevole all'egoismo del fidanzato, Lazare, che accumula fallimenti in ogni campo, giustificando la propria morbosa disperazione con la filosofia pessimista di Schopenhauer. Ben più schopenhaueriana di lui, in realtà, è Pauline, che incarna la compassione teorizzata dal filosofo tedesco; e il contrappunto psicologico tra i personaggi, tra i quali si insinua la languida e seducente Louise, mostra ancora una volta quanto sia da accantonare il diffuso pregiudizio che fa di Zola un autore negato alle sottigliezze psicologiche, a suo agio soltanto sul terreno della descrizione, dell'analisi sociale e della dimostrazione scientifica ". Figura diversa dalle altre donne presenti nei romanzi di Zola, in forte antitesi con la cugina Nana, fatal femme, cocotte, gelida, insaziabilmente avida di lusso e di piaceri, molto egocentrica ed egoista, Pauline è onestà, buona d'animo, pronta al sacrificio di se stessa per gli altri, "mossa da quella carità attiva che della altrui felicità fa la sua personale esistenza". Ottima la traduzione di Paola Messori e molto interessante la nota a cura di Henri Mitterand.

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Giancarlo Di Fronzo
Recensioni: 4/5

Ho scoperto questo magnifico libro in modo del tutto casuale. Non credevo di potermi imbattere in una storia tanto bella e e tanto commovente. Emilé si serve di un registro linguistico complesso e poco comune ma assolutamente fluido e e coinvolgente. L'intera storia si svoge in un contesto spaziale circoscritto ma l'efficacia e l'originalità della scrittura rendono ogni pagina un vero e proprio dipinto. Ad un sottofondo di perenne e imperante pessimismo, si oppone una pulsante gioia di vivere da parte di tutti personaggi, resi vivi e veri grazie all'uso magistrale della scrittura dell'autore. Scorrere le pagine significa scorrere una sequenza di dipinti parlanti e vibranti: un vero e proprio videoclip ricco di suoni, sapori e odori tradotti in pagine di carta. Libro citato in più battute nel famoso epistolario di Van Gogh, a conferma dello spessore di un capolavoro sempre attuale.

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Émile Zola

1840, Parigi

Scrittore francese. Rimase presto orfano e trascorse l'infanzia e la giovinezza in gravi ristrettezze economiche. Prima di raggiungere il successo con i suoi romanzi, visse lavorando presso la casa editrice Hachette e facendo il giornalista, attività che non abbandonò mai del tutto. Considerato il caposcuola del naturalismo letterario, fu al centro di numerose polemiche artistiche, impegnandosi, tra l'altro, nella difesa di Manet e degli impressionisti ("I miei odii", 1866). Ma l'avvenimento più clamoroso della sua vita è legato al caso Dreyfus. Schieratosi con gli innocentisti, denunciò il complotto militarista e reazionario con la famosa lettera aperta (J'accuse) pubblicata su "L'Aurore" (1898). Condannato a un anno di carcere, per evitare la prigione,...

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