L'arte della guerra

L'arte della guerra, in tre parole, è realismo, visione e attesa, legati da un unico, presupposto, leitmotiv: la conoscenza. Di se stessi, degli altri, dell'ambiente. Un'opera camaleontica, nella sua storica frammentarietà, permeabile ai diversi rimaneggiamenti postumi, perché la "guerra" nel titolo è una sorta di sineddoche, una parte per il tutto e quel tutto può essere tranquillamente la quotidianità, di ogni epoca, in ogni latitutidine e longitudine. Lo si comprende proficuamente in questa versione, corredata di saggistica e commentario: l'arte della guerra (che viene confinata a rimedio residuale) è l'arte di governare se stessi, di addivenire alla saggezza per leggere le situazioni, cogliere le opportunità, raggiungere gli obiettivi, massimizzando i risultati, ottimizzando le risorse a propria disposizione, anche con un velo di giusto cinismo. D'altronde, il sapere è alla base di qualsiasi azione e il sapere superiore assicurerà la vittoria.

Libro che va oltre la semplice descrizione dell’arte bellica per diventare un vero e proprio trattato sulla vita e su come affrontarla al meglio. Da avere

L'Arte della guerra, più che un vero e proprio saggio di filosofia è una raccolta di proverbi cinesi che si potrebbe paragonare a una versione pragmatica e soprattutto utile di ciò che è l'oroscopo. Utile per riuscire a trovare un nuovo modo di vedere la realtà e vivere la vita. Proverbi e frasi di strategisti cinesi, abbastanza generici da poter essere applicati ad ogni aspetto della vita e non solo alla guerra. Per quanto la lettura del testo originale possa risultare complicata, questa edizione presenta una prosa a lato del testo che ne permette una più facile fruizione. Consigliato a chi volesse provare a cambiare la propria prospettiva sui problemi del quotidiano.