Sharp objects

Prima di "Gone girl - L'amore bugiardo"" e "Dark places - Nei luoghi oscuri", Gillian Flynn ha scritto questo romanzo sottovalutato fino alla sua trasposizione in serie tv che l'ha reso famoso (il titolo in Italia difatti era inizialmente Sulla pelle). È decisamente ben scritto quanto i successivi, interessante sia dal punto di vista della costruzione della psiche dei personaggi sia per l'idea della trama. Un thriller psicologico, del quale ho apprezzato dettagli della protagonista che devo dire ho poi ritrovato anche nel personaggio principale de Nei luoghi oscuri, ovvero un carattere spigoloso, reso brusco dall'infanzia e dalle esperienze, in questo caso con un problema autolesionistico piuttosto grave, rendendo la storia intrisa di momenti atipici che ti incollano il naso alle pagine del libro fino a fartelo divorare in pochissimo tempo. Alcuni passaggi rasentano il fastidio fisico di immagini che non si vorrebbero vedere, ma che danno spessore alla storia, rendendola peculiare. Gillian Flynn è davvero brava, e dimostra che il talento c'era già ben prima di diventare famosa grazie al cinema, come è giusto che sia, e confermandosi una delle mie autrici preferite.

Coinvolgente e - giustamente - disturbante, la storia del rapporto famigliare malato è preponderante e permea tutto il libro. Gli omicidi sono soltanto un ingranaggio di una storia di violenza ben più complessa e celata... e per questo molto reale.

Questo romanzo, davvero molto bello e coinvolgente, è il primo che leggo di questa autrice, anche se avevo già visto e apprezzato il film Gone Girl, tratto da uno dei suoi libri. La narrazione risulta avvincente sin dall'inizio, facilitata da uno stile scorrevole, semplice e diretto. Inoltre, risulta difficile non immedesimarsi nella protagonista e rivivere insieme a lei i traumi risalenti all'adolescenza e il disgusto provato per la cittadina in cui è cresciuta, che può essere descritta come superficiale e marcia.