Sangue di re. I racconti degli Esterni. Vol. 1

Giorgio Bernard (l'autore di questo libro) è un gran furbone; inizi a leggere e, già dalle prime pagine, ti mette di fronte al dilemma su cosa sia "fantasy". A questo dilemma Giorgio Bernard fa rispondere ad uno dei suoi personaggi principali, che espone, proprio nelle prime pagine, la sua versione e indica i limiti di un genere; il seguito del libro è la dimostrazione che si può scrivere "fantasy" senza dover ricorrere a stereotipi classici che prevedono storie farcite di elfi, nani e draghi (vedi "Il Signore degli Anelli" e derivati), o re e reami in conflitto alle prese con magie e altre situazioni ultraterrene (vedi "Le cronache del ghiaccio e del fuoco"). L'autore sembra attingere, piuttosto, ad una concezione di "fantasy" più attuale e vicina ad alcune realtà televisive degli ultimi anni, ma con un'abilità tale da rendere il tutto originale; per chi ha amato serie televisive come "Heroes" e "The Fringe" forse troverà in questo libro pane per i suoi denti. La trama, infatti, è ambientata nel nostro mondo attuale, solo in parte modificato, e i personaggi che si muovono all'interno di questa trama ben congeniata sono spesso persone normali che, a causa di certi eventi, talvolta drammatici, talaltra esilaranti, diventano dei veri e propri paladini con poteri eccezionali. Per mischiare ulteriormente le carte, l'autore fa intravedere anche l'esistenza di un mondo parallelo, ma quasi mai direttamente, delegando al lettore l'onere di ricostruire tale realtà "aliena" prendendo spunto dalle creature che da quel mondo provengono. Il tutto è farcito di ironia, dramma e comicità, con personaggi ben caratterizzati, e un modo di giocare sui tempi e i luoghi delle vicende degne di un Quentin Tarantino alle prese con Pulp Fiction; ne consegue una trama avvincente fino all'ultima pagina (che oltretutto promette di non essere l'ultima). Sono quasi 600 pagine, ma se si hanno un paio di fine settimana liberi si fa presto a divorarle.