Pretty dead

Credevo che fosse un libro diverso. Con una storia diversa… Non ho letto altro di questa scrittrice e dopo questo libro non ho particolare interesse a leggere altro di suo. Ma la sua visione del vampiro, la sua creatura ha del particolare. La storia di Charlotte nasce a poco a poco, pasticciandosi un po’ verso la fine. Non parla di sangue, non parla di morte, non parla d’amore ma parla di tutto e di nulla allo steso tempo. Sfugge alla casualità degli eventi, nasce come valvola di sfogo dalla sofferenza di lei per la scomparsa del suo gemello. Nasce con William e prosegue senza veli e senza atmosfera. La particolarità di quanto narra sta negli eventi “casuali” disastrosi che avvengono storicamente in loro presenza. Una chiave di lettura realistica ma simbolica dell’inferno che li perseguita. L’amore ha solo un valore marginale, è l’immortalità dei V a farla da padrone e a far conoscere tra di loro i personaggi, a lasciare che si sfiorino, si scontrino e si scornino fino allo scambio delle parti, per sempre. Non so se è possibile definirlo originale ma ha un suo perché di pratico.

Romanzo breve (poco più di 100 pagine) davvero carino, dallo stile altamente innovativo che combina magistralmente musica, poesia, sinestesia ed immagini di forte impatto emotivo. E' una storia anticonformista, a tinte forti, "onirica", tattile ed anche, oserei dire, alla rovescia (capirete il perché dopo averla letta) di una ricca vampira californiana diciassettenne raccontata in prima persona, con continui rimandi al passato, riallacci al presente fino alla stravolgente sorpresa finale. Vivamente consigliato!!!