Mille anni che sto qui

Storia molto bella.

Mi e' piaciuto molto questo libro, ma vorrei capire una cosa. Alla fine, perché Gioia lascia Spiros? Lei lo trova a scambiarsi una ventiquattrore con degli sconosciuti, ma non fa riferimenti precisi...forse mi e' sfuggito un passaggio?

Una famiglia grottolese, le sue vicende, intessute nella storia d'italia, a partire dall'Unità,fino alla caduta del muro di Berlino, passando per l'emigrazione e il sogno americano... Attraverso un linguaggio diretto e per certi aspetti "crudo", con l'uso di frasi dialettali,che sembrano voler testimoniare la riappropriazione di una specifica identità culturale, e di particolari episodi che raccontano al lettore di una antica età della superstizione,l'autrice, partendo dalla quotidianità dell'antica famiglia Falcone, offre uno spaccato della società italiana alle prese con i cambiamenti avvenuti in un arco temporale di più di un secolo.