Jarmila. Una storia d'amora boema

Questo libro è un piccolo gioiello, un racconto da leggere senza badare al tempo, come se il ritmo incalzante della narrazione obbedisse all’orologio difettoso che dà l’avvio alla storia. Il commerciante che lo ha acquistato per pochi soldi, dopo aver perso una serie di coincidenze e appuntamenti, lo affida ad un venditore di giocattoli meccanici, che si offre di rimettere a posto il meccanismo inceppato chiedendo in cambio soltanto di essere ascoltato. Sullo sfondo di una Praga misteriosa e ostile, prende vita l’amore del venditore di giocattoli per la bella Jarmila che ammalia e seduce, il racconto della loro passione che divampa e brucia in maniera quasi violenta, forse diabolica, con conseguenze ineluttabilmente tragiche. In poco meno di cento pagine, “Jarmila” racconta di un amore ardente per il quale si è disposti a tutto, ad impazzire e persino a morire: è una storia che non ammette distrazioni, disseminata di indizi sinistri e in cui nessun dettaglio è lasciato al caso, e che trascina vorticosamente verso l’epilogo in cui ogni tassello trova finalmente il suo posto.

Libro struggente, più di ogni aspettativa. Scorrevole, scrittura asciutta, ambientazioni ottimamente descritte ed immersive. Forte e distruttivo; da una conversazione innocua emerge una storia che pagina dopo pagina si rivela e si distrugge, alimentando sofferenze e voglia di aggrapparsi al passato e tornare indietro. Intenso e da divorare. Più volte nella vita.

Tutto il racconto sembra ruotare intorno ad un evento apparentemente insignificante: il protagonista durante il suo viaggio da Parigi a Praga si accorge di aver dimenticato a casa il suo orologio, provvede allora ad acquistarne un altro, carino ed economico, per non esserne sprovvisto in viaggio e poter far fede ai suoi appuntamenti. Questo orologio sarà l'effettivo protagonista e scandirà tutti i tempi del racconto, dall'inizio, al cuore, all'inesorabile fine. Durante il viaggio Bedrich (il nostro protagonista) si renderà conto di quanto bizzarro sia l'andamento di questo orologino che sa far bene il suo "tic tac" ma non tiene il tempo e sembra beffarsi del proprietario: va avanti, a volte indietro, a volte segna l'orario esatto, viene caricato, si scarica.. ma nulla... Bedrich mancherà il suo appuntamento, il motivo per cui aveva affrontato il viaggio.. tuttavia l'orologio è perfettamente funzionante per far giungere il nostro protagonista al suo appuntamento con il destino in perfetto orario. Sarà proprio grazie a questo orologio che Bedrich incontrerà un orologiaio stravagante, che, proponendosi di aggiustare lo strano congegno, comincia a raccontare la sua storia d'amore e passione per una bellissima ragazza boema. Nelle atmosfere della notte praghese si abbandona al flusso dei ricordi, della sofferenza e delle azioni compiute che, inevitabilmente hanno un peso e una conseguenza, alla sua ambizione e presunzione di poter aggiustare il meccanismo di un orologio e la sua vita.. Qualche anno dopo, Bedrich, nella sua Parigi incontrerà ancora quest'uomo stravagante, di nuovo un incontro col destino e di nuovo l'orologio, le sue molle e il suo marchingegno saranno i protagonisti di questa storia.. Non conoscevo Weiss, senza dubbio un autore interessante che, con una prosa precisa e puntuale è in grado di raccontare in poche pagine lo stato d'animo e le emozioni di un uomo dal cuore dolente e sofferente