Fatta di immagini vaghe, di impressioni più che di certezze, la raccolta di Francesca Tisci "Incontri", si apre con una lirica dedicata alla figura paterna, immagine totemica e forte a cui tutta la silloge si rivolge. Quello paterno è però solo il primo dei personaggi che popolano queste pagine, alcuni ricoprenti il ruolo di protagonisti o comprimari, altri scialbi figuranti di contorno a una esistenza che afferma chiaramente il principio della solitudine esistenziale, pur nel desiderio della compartecipazione emotiva, che giustappone il noli me tangere con una sorta di desiderio di abbraccio universale.