Cronache del rum

avevo acquistato ed iniziato questo libro con tantissime aspettative e carico di emozioni....invece sono rimasto amaramente deluso da una narrazione che non porta mai da nessuna parte. Convinto che ad ogni nuovo inizio di giornata si sarebbero aperte le porte di qualcosa di entusiasmante mi aono ritrovato dinanzi, effettivamente, a cronache stanche e inconcludenti. Del rum c'è solo lo sfondo caraibico e gli innumerevoli bicchieri tracannati citati

Thompson cala il suo vissuto nel protagonista Paul Kemp trasportandoci nella Porto Rico. Con il suo inconfodibile stile, siamo trasportati in questi ambienti di cronisti di terzordine, alcolisti, gente di malaffare, etc..., Secondo me un bellissimo e travolgente ritratto di un epoca e di un personaggio disilluso e (auto)distrutto dall'alcol.

È il primo libro che leggo dell'autore, quindi il mio giudizio si limita a questo e non riguarda per intero la sua opera. Detto ciò, avendo letto dell'autore come di un innovatore, dell'inventore di un nuovo genere, mi aspettavo di più. Libretto senza infamia e senza lode, per il mio gusto a volte immotivatamente volgare. Di solito non amo paragonare libri e film, perché penso siano cose diverse e quindi non vadano messi sullo stesso piano. Tuttavia, in questo caso, posso dire di aver trovato migliore il film del libro, nel senso che il film nel suo genere se la cava, il libro già meno. Il voto basso è dovuto anche alle aspettative che avevo all'inizio. Una valutazione - secondo me - più onesta sarebbe due stelle e mezza, che è la traduzione in stelline di "senza infamia e senza lode", ma tale valutazione non è possibile. Quindi, data la delusione, opto per due stelline.