Cronache del rum

avevo acquistato ed iniziato questo libro con tantissime aspettative e carico di emozioni....invece sono rimasto amaramente deluso da una narrazione che non porta mai da nessuna parte. Convinto che ad ogni nuovo inizio di giornata si sarebbero aperte le porte di qualcosa di entusiasmante mi aono ritrovato dinanzi, effettivamente, a cronache stanche e inconcludenti. Del rum c'è solo lo sfondo caraibico e gli innumerevoli bicchieri tracannati citati

Thompson cala il suo vissuto nel protagonista Paul Kemp trasportandoci nella Porto Rico. Con il suo inconfodibile stile, siamo trasportati in questi ambienti di cronisti di terzordine, alcolisti, gente di malaffare, etc..., Secondo me un bellissimo e travolgente ritratto di un epoca e di un personaggio disilluso e (auto)distrutto dall'alcol.

Avete presente quel preciso istante in cui decidete di dare uno scossone alla vostra vita, ma l'unica cosa che riuscite a fare è restare impegolati in una rete di disastri senza coda? Questa è la situazione che l'eroe del romanzo thompsoniano vive tra una scolata di rum e un'altra. Scrittura avvincente, mai noiosa e sempre pronta a scaraventarvi dentro un'altra esilarante avventura vissuta dallo straordinario giornalista Paul Kemp. Lo percepirete come il classico protagonista sfigato senza speranza... in realtà, ciò che vi sarà richiesto è un'analisi clinica del personaggio al fine di scoprire la sua natura di scrittore straordinario e personalità alquanto curiosa. Kemp è l'eroe dei nostri giorni, colui che colorerà la vostra lettura e vi terrà compagnia.