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Come il gesso sulla lavagna. Curzio Malaparte polemista e teorico della politica
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Come il gesso sulla lavagna. Curzio Malaparte polemista e teorico della politica - Giuseppe Panella - copertina
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Come il gesso sulla lavagna. Curzio Malaparte polemista e teorico della politica

Descrizione


Curzio Malaparte non si è mai sentito un intellettuale italiano . La sua cultura, anche considerando il numero notevole di lingue che parlava (dal francese all’inglese al tedesco di famiglia al russo che masticava così come il polacco), era decisamente europea.

Lo stesso si può dire delle sue letture che andavano dai maggiori poeti francesi (tradusse Eluard e Pierre-Jean Jouve) alla À la recherche du temps perdu di Proust (cui ha dedicato un singolare quanto ammiccante pastiche teatrale, Du côté de chez Proust, messo in scena nel 1948 a Parigi) e alla produzione letteraria anglo-americana del tempo. Ma, ancora più importante come riscontro oggettivo della precedente affermazione, è il fatto che Malaparte scrisse per l’editore Grasset di Parigi, tra il 1931 e il 1932, due saggi direttamente in francese che poi ripubblicò nel 1948 traducendoli in italiano con l’apporto di traduttrici professioniste: Technique du Coup d’État e Le Bonhomme Lenine. Sempre in francese nel 1948 pubblicherà per Denoël una raccolta di saggi vari (Deux Chapeaux de paille d’Italie) che, invece, non ripropose in italiano. L’uso della lingua francese non aveva mai rappresentato un problema per lo scrittore pratese anche se il suo idioma francese fu contestato in diverse occasioni (come nel caso del testo dell’opera teatrale Das Kapital considerato un po’ troppo dur dal direttore del teatro in cui la pièce fu rappresentata per la prima volta e che gli propose di riadattarlo – Malaparte si rifiutò con sdegno). Ma l’importanza dei due saggi citati precedentemente non si ferma alla sua costruzione linguistica e letteraria (peraltro magnifica e coinvolgente). In essi, Malaparte analizza la presa del potere da parte di illustri personaggi storici (da Napoleone Bonaparte a Mussolini a Lenin e a Trockij) e si concentra sulla costruzione del partito bolscevico da parte di Lenin, verificando il corso del suo pensiero e della sua azione fino alla presa del Palazzo d’Inverno nel 1917. Ne emerge un’elaborazione originale della teoria delle élites e del rapporto tra intellettuali e masse, in parte mutuato dal pensiero del Piero Gobetti di La Rivoluzione Liberale, in parte dalla conoscenza dell’opera di Pareto (la teoria del “residuo”) che Malaparte applica al progetto leniniano del controllo del partito in vista della presa del potere. Analizzare queste due opere, quindi, può fornire un contributo originale alla conoscenza migliore di un Malaparte scrittore compiutamente europeo e ricostruire in maniera più adeguata il suo pensiero politico e il suo contributo alla cultura non solo italiana.
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Dettagli

2019
28 febbraio 2019
Libro universitario
78 p., Brossura
9788822902634

Conosci l'autore

Giuseppe Panella

1955, Benevento

È stato allievo della Scuola Normale Superiore di Pisa dove ha lungamente insegnato Estetica e si è perfezionato nei suoi studi a Parigi presso l’École Normale Supérieure e a Dublino presso il Trinity College. Importante il suo contributo agli studi e alla definizione della figura di Curzio Malaparte a cui ha dedicato due originali saggi: La vocazione sospesa. Curzio Malaparte autore teatrale e regista cinematografico, Roma, Fermenti Editore, 2013 e L’estetica dello choc. La scrittura di Curzio Malaparte tra esperimenti narrativi e poesia, Firenze, Clinamen, 2014. Attualmente, Giuseppe Panella è presidente del comitato tecnico del Premio Letterario Chianti. Tra le sue pubblicazioni più recenti vanno ricordate la sua trilogia sul concetto...

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