L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 9,60 €
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2014
Anno edizione:
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"Cavalli selvaggi" (1992) di Cormac McCarthy è il primo romanzo della Trilogia della frontiera. Un lungo romanzo di formazione e d'avventura su due giovani cowboy, John Grady Cole e Billy Parham, ambientato principalmente lungo il confine tra Texas e Messico. Il viaggio mitico di Cole e del suo migliore amico dovrebber portarli, nella loro immaginazione, a toccare con un dito il sogno western: un passato nobile e, forse, mai esistito, dove la vita sembra palpitare allo stesso ritmo dei cavalli bradi. Quello che non prevedevano è di incontrare il male, insito nella natura di tutti gli uomini e in ogni tempo. Lungo il percorso si unisce a loro (nella prima parte) il tragico e selvaggio Jimmy Blevins: tredicenne dal passato misterioso e la mira infallibile. A destinazione (nella seconda parte) trovano invece un paio di occhi che possono "in un batter di cuore sconvolgere il mondo": Alejandra è la figlia del ricchissimo proprietario del ranch dove i due trovano lavoro come cowboy esattamente come speravano. John inizia con lei una relazione clandestina... Del resto questo libro convinse per il romanticismo, finora inedito nei lavori di McCarthy, che andava a contrastare il nichilismo per il quale era conosciuto. Cavalli selvaggi demolisce l'immagine iconica delle grandi praterie cui siamo abituati. I suoi protagonisti viaggiano senza meta, attraversano spazi aperti, finiscono in un paese senza padroni, a domare cavalli e a farsi domare dalle donne: sono i due cowboy i veri cavalli selvaggi evocati dal titolo, punto di contatto tra un passato morente e il western della civiltà moderna...
McCarthy ti fa sentire completamente immerso nelle atmosfere western come nessun altro autore. Magistralmente descritte alcune scene, sia paesaggistiche che di vita quotidiana, Nel romanzo troviamo una vera e propria ammirazione per quei cavalli selvaggi, i mustang, che incorniciano la storia dalla prima all’ultima pagina. Traduzione italiana con piccole sbavature stilistiche in certi periodi.
Evocativo, con uno stile di scrittura impeccabile che dà il giusto ritmo al romanzo tra dialoghi, descrizioni magnifiche e scene più crude, ha a tratti un'aura quasi magica che lo avvolge. Il tema più profondo che permea la narrazione non è soltanto il viaggio in Messico alla ricerca di uno stile di vita che nel Texas degli anni '40 non esiste più, ma più che altro la ricerca del proprio posto nel mondo, il luogo dove poter essere se stessi senza doversi adattare a un ambiente che non ci appartiene. Ho cavalcato con John Grady attraverso pagine di pascoli e montagne, haciendas e piccoli villaggi sperduti e quando la storia è finita è stato come svegliarsi da un sogno, da un'altra vita.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore