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Anno edizione: 2017
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Cajambre è la regione che prende il nome dal principale fiume che l’attraversa, il Cajambre, per l’appunto. Chi lo abita? Da una parte i paisas, ovvero i nuovi venuti, dall’altra i culimochos, quelli che vivono lì dall’epoca coloniale. In questo intrigante romanzo portato in Italia da Bibliotheka Edizioni, l’autore rievoca e romanza esperienze da lui realmente vissute nel villaggio di Playitas fra bianchi, neri e meticci. Una gioventù trascorsa negli anni ’60 a leggere André Gide sulle palafitte, ad ascoltare i racconti degli zii (Dona Elodia con il marito Arsecio, e il fratello di lei, zio Segundo), proprietari delle segherie che danno lavoro agli indigeni e riforniscono i gringos di un legno pregiato detto chachajo o “comino crespo”. Cajambre è il quarto libro di Armando Romero, uno dei più significativi romanzi latini di uno dei più interessanti autori sudamericani contemporanei. Pubblicato per la prima volta nel 2011 dalla Fundaciòn Municipal de Cultura Ayntamento de Siero in Spagna (dove ha vinto il Premio Novela Corta de Siero), in una seconda edizione nel 2012 per i tipi delle Ediciones B di Bogotà e ancora nello stesso anno dalla Editorial Difàcil di Villadolid, racconta un periodo (i ’60) di transizione. Un decennio di passaggio non solo per il mondo occidentale, come ci raccontano le lunghe passeggiate in macchina di C’era una Volta… a Hollywood, ma anche per il sud del Pacifico. Come specifica la nota finale del traduttore Claudio Cinti, subito dopo il fondamentale glossario di localismi espressamente voluto dall’autore, la stessa lingua usata è una forma di transizione dall’antico nativo al moderno spagnolo...
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