Aspettando Godot

Un'opera teatrale del tutto surreale, incentrata sul tema dell'attesa, per qualcosa o qualcuno che non arriverà mai e che resta del tutto immaginario. Chi è Godot? Questa domanda trova risposta nel fim "Grazie Ragazzi" di un magistrale Antonio Albanese, può essere Dio, può essere un Amico o un parente; chi è in carcere sa cosa significhi aspettare, attendere un'ora d'aria, un abbraccio, un sorriso, un viso familiare e attraverso Godot non solo danno testimonianza di questo attendere calpestando grandi palcoscenici del mondo, ma allo stesso tempo attraverso l'opera di Beckett chiedono rispetto, dignità e inserimento sociale. Il mancato riconoscimento di tali condizioni spesso porta a finali tragici, come la necessità di fuggire e ritornare ad aspettare Godot e chissà per quanto tempo ancora.

Il libro è un'opera intensa che esplora la nozione dell'attesa, dell'alienazione e della ricerca di senso nell'assurdità della vita umana. Beckett utilizza il linguaggio in modo magistrale per creare dialoghi umoristici e surreali tra i due protagonisti. La mancanza di una trama tradizionale e la ripetizione di situazioni apparentemente senza scopo mettono in luce la condizione umana di fronte all'inesorabile passare del tempo. Quest’opera è una lettura profonda e provocatoria che invita i lettori a riflettere sulla loro esistenza e sull'incertezza della vita. È un capolavoro del teatro dell'assurdo che ha influenzato generazioni di artisti e rimane un'opera di grande rilevanza nel panorama culturale. La sua ambiguità e la sua capacità di stimolare discussioni rendono questo libro una scelta eccezionale per chiunque cerchi una lettura impegnativa e riflessiva.

Parto dal fatto che la ritengo una lettura dovuta, per la sua importanza ed unicità. E' piccolino, scorrevole, divertente e intrigante. Vale la pena aggiungere quest'opera nel proprio bagaglio culturale.