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Archeologia del romanzo. 1821-1872 bilancio di un cinquantennio
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Archeologia del romanzo. 1821-1872 bilancio di un cinquantennio - Marinella Colummi Camerino - copertina
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Archeologia del romanzo. 1821-1872 bilancio di un cinquantennio

Descrizione


Quando nel 1821 Manzoni comincia a scrivere il "Fermo e Lucia" il romanzo è percepito ancora come un corpo estraneo nella cultura italiana, sottoprodotto destinato ad adulti 'minori'. Nel mezzo secolo successivo esso si fa strada nel sistema letterario fino a ridisegnarne i confini e gli assi paradigmatici. Questo libro racconta l'affermazione del romanzo come genere letterario che nel lungo confronto con storia, dramma e novella - le forme confinanti acquisisce un suo autonomo statuto estetico. E racconta l'affermazione del romanzo come fenomeno culturale che, insieme al giornalismo, allarga il pubblico della letteratura trasmettendo modelli di comportamento e stili di pensiero; mentre concorre a orientare l'attività dei letterati verso la professione liberale e il lavoro dei tipografi-librai verso l'impresa moderna. Un'ultima linea di indagine, la quale salda le precedenti collegandole alla vicenda del Risorgimento, riguarda la domanda di identità nazionale che il genere supporta ed amplifica. Nel quadro disegnato da queste prospettive protagonisti sono dunque gli scrittori, i filosofi, gli economisti che individuano nel romanzo la forma per rappresentare la totalità di un mondo complesso; sono i giornalisti, i critici, i traduttori che sulla narrativa fanno le prove di un mestiere il cui solo 'mecenate' è il pubblico; sono gli editori che che progettano collane, edizioni popolari, campagne pubblicitarie accreditando il romanzo come una componente importante del mercato librario.
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30 settembre 2016
208 p., Brossura
9788891741493
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Premessa
Parte I
Manzoni teorico del romanzo
(Vero e verosimile/storia e invenzione: verso nuovi codici narrativi; Una forma nuova per il romanzo; Dalla costruzione alla critica del modello; L'evoluzione dei generi misti. Epopea tragedia e romanzo storico; "Un gran poeta e un gran storico possono trovarsi nell'uomo medesimo, ma non nel medesimo componimento": la letteratura insidiata dall'ermeneutica)
Un genere alla ricerca di sé. Il romanzo italiano in Europa
(Legittimazione culturale e legittimazione estetica: un percorso complesso; Narrazioni senza dimora?; L'anomalia italiana e le sue rappresentazioni. Il topos del ritardo)
Dinamica dei generi narrativi e identità nazionale
(Una nazione senza stato: variazioni sul tema della disunione; Verso una letteratura condivisa: dal centro alla periferia e viceversa)
La narrativa campagnuola attraverso due protagonisti: Tenca e Percoto
(Storia e teorie della narrativa rusticale; Progetto narrativo ed esperienza della campagna nel dialogo Tenca - Percoto)
Parte II
Autori lettori editori. L'affermazione del romanzo tra impegno civile, professionalità borghese e mercato
(Economia e letteratura nel successo del romanzo storico: due posizioni divergenti; Le collezioni di romanzi. La scommessa degli editori e la risposta dei letterati tra complicità e resistenza; Giornalismo, letteratura leggera, romanzo; Il critico giornalista tra letteratura e "industrialesimo". L'apprendistato di Tenca; Verso la maturità autoriale. "Sulla letteratura considerata sotto l'aspetto dell'industria")
Due voci per una battaglia: il diritto alla proprietà letteraria
(Tommaseo: della letteratura considerata come una professione sociale; Cantù: "da noi il mestiere di letterato suona parola di profondissimo spregio")
Parte III
Ai margini del canone
(Italianità, storia e narrativa: le novelle di Tommaseo; Il romanzo storico in parodia: la Ca' dei cani di Tenca)
Nota ai testi
Indice dei nomi.

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