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Anno edizione: 2005
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Centellinata sera dopo sera l’Antologia Di Spoon River ha ricoperto il ruolo di “conciliatrice del sonno”, in senso positivo eh eh. Ogni poesia racconta la vita di un personaggio, ci sono 19 storie che coinvolgono un totale di 244 personaggi che coprono praticamente tutte le categorie e i mestieri umani. Masters si proponeva di descrivere la vita umana raccontando le vicende di un microcosmo, il paesino di Spoon River. In realtà si ispirò a personaggi veramente esistiti nei paesini di Lewistown e Petersburg, vicino a Springfield (la città dei Simpson?) e infatti molte delle persone a cui le poesie erano ispirate, che erano ancora vive, si sentirono offese nel vedere le loro faccende più segrete e private pubblicate nelle poesie di E.L.Masters. Il bello dei personaggi di Edgar Lee Masters, infatti, è che essendo morti non hanno più niente da perdere e quindi possono raccontare la loro vita in assoluta sincerità. Segnalo, tra le tante, tre poesie/epitaffio, che mi consentono di introdurre un collegamento interessantissimo: quello tra E.L. Masters e Fabrizio De Andrè. Nel 1971 Fabrizio De André pubblicò l'album "Non al denaro, non all'amore nè al cielo", liberamente tratto dall'Antologia di Spoon River. De André scelse nove delle 244 poesie e le trasformò in altrettante canzoni. Frank Drummer ha ispirato Un Matto (dietro ogni scemo c’è un villaggio) di F. De Andrè Da una cella a questo luogo oscuro - la morte a venticinque anni! La mia lingua non poteva esprimere ciò che mi si agitava dentro, e il villaggio mi prese per scemo. Eppure all'inizio c'era una visione chiara, un proposito alto e pressante, nella mia anima, che mi spinse a cercar d'imparare a memoria l'Enciclopedia Britannica! Wendell P. Bloyd ha ispirato Un Blasfemo (dietro ogni blasfemo c’è un giardino incantato) di F. De Andrè Cominciarono ad accusarmi di libertinaggio, non essendoci leggi antiblasfeme. Poi mi rinchiusero per pazzo, e qui un infermiere cattolico mi uccise di botte. La mia colpa fu questa: dissi che Dio mentì ad Adamo, e gli assegnò di condurre una vita da scemo, d'ignorare che al mondo c'è il bene e c'è il male. E quando Adamo imbrogliò Dio mangiando la mela e si rese conto della menzogna, Dio lo scacciò dall'Eden per impedirgli di cogliere il frutto della vita immortale. Santo cielo, voi gente assennata, ecco ciò che Dio stesso ne dice nel Genesi: "E il Signore Iddio disse: Ecco che l'uomo è diventato come uno di noi" (un po' d'invidia, vedete) "a conoscere il bene e il male" (la menzogna che tutto sia bene!); "e allora perché non allungasse la mano a prendere anche dell'albero della vita e mangiarne, e non vivesse eterno; per questo il Signore Iddio lo scacciò dal giardino dell'Eden". (La ragione per cui io credo che Dio crocifiggesse Suo Figlio, per uscire da quel brutto pasticcio, è che ciò è proprio degno di Lui). Trainor, the Druggist ha ispirato Un Chimico di F. De Andrè Soltanto un chimico può dire, e non sempre, che cosa uscirà dalla combinazione di fluidi o di solidi. E chi può dire come uomini e donne reagiranno fra loro, e quali bambini nasceranno? C'erano Benjamin Pantier e sua moglie, buoni in se stessi, ma cattivi l'un l'altro: ossigeno lui, lei idrogeno, il figlio un fuoco devastatore. Io, Trainor, il farmacista, mescolatore di elementi chimici, morto mentre facevo un esperimento, vissi senza sposarmi P.S. La prima edizione italiana porta la data del 9 marzo 1943. La storia della pubblicazione in Italia dell'Antologia di Spoon River è abbastanza particolare da meritare di essere raccontata. Durante il ventennio fascista la letteratura americana era ovviamente osteggiata dal regime, in particolare se esprimeva idee libertarie come nel caso di Edgar Lee Masters. Fernanda Pivano iniziò a tradurre in italiano le poesie, naturalmente senza dirlo a Cesare Pavese (che le aveva fatto conoscere il testo): temeva che la prendesse in giro. Ma un giorno Pavese scoprì in un cassetto il manoscritto e convinse Einaudi a pubblicarlo. Incredibilmente riuscì a evitare la censura del ministero della cultura popolare cambiando il titolo in «Antologia di S.River» e spacciandolo per una raccolta di pensieri di un quanto mai improbabile San River. :mrgreen: ;)
Splendido libro che racconta i vizi, le virtù, la vita umana attraverso poesie scritte a mo' di epitaffi. Assolutamente da leggere! Magari accompagnato all'ascolto del CD "non al denaro, non all'amore nè al cielo" di Fabrizio de Andrè ispirato a questo libro.
Da leggere con calma: c'è racchiuso più di quanto sembri.
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