Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Dati e Statistiche
Fuori di libri Post sulla Community Fuori di libri
Wishlist Salvato in 139 liste dei desideri
Americana
Disponibilità immediata
13,30 €
-5% 14,00 €
13,30 € 14,00 € -5%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
13,30 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Fernandez
14,00 € + 3,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
IL LIBRO di DALLAVALLE SRL
13,30 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Nuova Ipsa
14,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Lallystore
15,40 € + 3,99 € Spedizione
disponibile in 2 giorni lavorativi disponibile in 2 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Emozioni Media Store
13,20 € + 5,75 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
14,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
14,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
13,30 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Fernandez
14,00 € + 3,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
IL LIBRO di DALLAVALLE SRL
13,30 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Nuova Ipsa
14,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Lallystore
15,40 € + 3,99 € Spedizione
disponibile in 2 giorni lavorativi disponibile in 2 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Emozioni Media Store
13,20 € + 5,75 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
14,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
14,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi
Americana - Don DeLillo - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Chiudi
Americana

Descrizione


L'America, i suoi miti, i suoi fantasmi e le sue ossessioni nel romanzo d'esordio dell'autore di Underworld.

L'affascinante David Bell incarna la realizzazione del sogno americano. Nonostante sia poco piú che ventenne è già manager di una grande rete televisiva. All'apice del successo il giovane trova però davanti a sé un vuoto insopportabile che lo spinge ad allontanarsi da Manhattan per intraprendere un viaggio nel cuore dell'America, a bordo di un vecchio camper e con la cinepresa sempre a disposizione, accompagnato da tre stravaganti soggetti. Scopo del viaggio è riprendere la vita della gente comune nelle piccole città di provincia, catturando i volti veri, la rabbia, i conflitti che animano il paese, tutto quello che la televisione ignora o mimetizza, cioè la realtà. È il film della sua vita, il tentativo folle, e commovente al tempo stesso, di scrivere un pezzo di storia americana.

Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2014
Tascabile
22 aprile 2014
420 p.
9788806221386
Chiudi

Indice


Le prime frasi del romanzo:

1

E così arrivammo alla fine di un altro stupido e lurido anno. Le luminarie sormontavano scintillanti le porte dei negozi. I venditori di caldarroste spingevano i carretti fumanti. Di sera, la folla in strada era immensa e il fragore del traffico saliva a trasformarsi in un'ondata di piena. I Babbi Natale della Quinta Avenue scampanellavano con una delicatezza strana e quasi dolente, come a spargere sale su un taglio di carne guasta. In tutti i negozi risuonavano musichette, canti e osanna natalizi, e le trombe dell'Esercito della Salvezza diffondevano i lamenti marziali di antiche legioni cristiane. L'effetto sonoro in quel luogo e in quel momento era bizzarro, fragore di piatti e rullare di tamburi, come un rimprovero impartito a dei bambini per un peccato imperdonabile, e la gente era infastidita. Ma le ragazze erano adorabili e spensierate, entravano nei negozi più stravaganti a fare acquisti, attraversavano i tanti tramonti magnetici della sera come majorettes, alte e rosee, stringendo ai morbidi seni pacchetti avvolti in carta colorata. Il pastore tedesco del cieco continuava a dormire senza accorgersi di nulla.
Finalmente arrivammo a casa di Quincy. Ci aprì sua moglie. Io le presentai la ragazza che mi accompagnava, B. G. Haines, dopo di che contai i presenti. Nel farlo mi ritrovai, quasi senza accorgermi, a chiacchierare con lei dell'India. Quella di contare i presenti nelle case altrui era una mia vecchia abitudine. Mi era sempre sembrato importante sapere esattamente quante persone avevo intorno, forse perché le notizie ricorrenti di disastri aerei e offensive militari ponevano sempre grande enfasi sul conteggio dei morti e dei dispersi, precisione utile a pungolare anche i cervelli più intorpiditi come una scossettina elettrica. Contati i presenti, il secondo imperativo in ordine di importanza era accertarsi del loro grado di ostilità. Relativamente semplice. Bastava vedere chi si voltava a fissare il nuovo arrivato appena varcava la soglia. In genere bastava un'occhiata attenta per farsi un'idea quasi esatta. Quella sera nel soggiorno c'erano trentun persone. Ostili, più o meno tre su quattro.
La moglie di Quincy e la mia accompagnatrice si scambiarono un sorriso nel notare che portavano gli stessi orecchini con il simbolo della pace. Restammo ad aspettare che qualcuno si avvicinasse per fare conversazione. Era una festa e non avevamo nessuna voglia di intrattenerci fra noi due. Eravamo lì per incontrare gente interessante con cui chiacchierare, quindi rivederci alla fine della serata e dirci quanto ci eravamo annoiati e com'era bello ritrovarsi. È questa l'essenza della civiltà occidentale. Solo che in realtà non aveva poi grande importanza, visto che un'ora dopo ci annoiavamo tutti indistintamente. Era una di quelle feste talmente noiose che ben presto la noia diventa argomento principale di conversazione. Dove ci si sposta da un gruppetto di convitati all'altro e si sente la stessa frase almeno dieci volte: "Sembra di stare in un film di Antonioni". Con la differenza che le facce non sono altrettanto interessanti.
Decisi di andare in bagno per guardarmi allo specchio. Alle pareti erano appesi sei graffiti incorniciati. Lettere enormi in grassetto, corpo 60 circa, su carta patinata, stampate in corsivo per dare un'impressione di maggiore realismo. Tre dei graffiti erano blasfemi, gli altri tre osceni. Le cornici avevano l'aria di costare un sacco. Mi accorsi che avevo un po' di forfora sulle spalle della giacca. Stavo per spazzolarla via, quando entrò nel bagno una ragazza che si chiamava Pru Morrison. Veniva da un paesino non meglio specificato della contea di Bucks, e cominciava appena a lasciarsi travolgere dal vortice della monotonia metropolitana. Rimase immobile a guardarmi, con la schiena contro la porta chiusa. Aveva solo diciotto anni, e io ero al tempo stesso troppo vecchio e troppo giovane per interessarmi a lei. Ciò detto, non volevo farle scoprire che avevo la forfora.
"Ho pensato di fare un salto a lavarmi le mani."
"Chi è quella negra?"
"Pru, questa settimana da Peck and Peck c'è una grande svendita di frustini. Perchè non fai una scappata?"
"Non sapevo che uscissi con le negre, David."
Io cominciai a lavarmi le mani. Pru si mise a sedere sul bordo della vasca da bagno e aprì il rubinetto giusto quel tanto per far scorrere un filo d'acqua. Mi domandai se il gesto sottendesse messaggi sessuali di sorta. A volte è difficile capirle certe cose.
"Mi è arrivata una lettera da mio fratello" disse lei. "Lo hanno messo al comando di un lanciagranate M-79. Sta in una delle zone di guerra più pericolose. Scrive che per ogni centimetro quadrato di terra ci si batte con le unghie e i denti. Dovresti proprio leggere le sue lettere, David. Sono micidiali."
Tutte le sere si sentiva parlare della guerra in televisione, ma noi preferivamo andare al cinema. Ben presto i film erano cominciati a sembrarci tutti uguali, e così avevamo traslocato in massa in camerette immerse nella penombra dove ci riunivamo a eccitarci o ammosciarci, oppure a guardare gli altri che si eccitavano o ammosciavano, o a bruciare bastoncini d'incenso e ascoltare cassette praticamente mute. Io portavo sempre con me la cinepresa da 16 mm. Era un giocattolino proprio spiritoso, e ogni volta tutti ne rimanevano deliziati.

Valutazioni e recensioni

Recensioni: 5/5

Parole su carta e immagini evocate, sfocate, tagliate, rubate: "Americana" è uno dei connubi più riusciti tra letteratura e cinema, forte di uno stile limpido e di un'eccellente narrazione che si esalta in alcuni passaggi di grande bellezza. David ha scelto di diventare il regista della propria vita, di farne un grande film senza spettatori paganti, ricco di rapporti fragili e adrenalinici, incarnando alla perfezione un adorabile cliché. Nel profondo, però, resta un vuoto da colmare. DeLillo come Fellini foggia un personaggio di talento e avvenenza, eppure pieno di incertezze, in preda a una confusione artistica che diventa lo stimolo maggiore per un'opera nuova, vera, che ricerca l'autenticità proprio perché il creatore è saturo delle messinscene che hanno riempito la propria esistenza. La macchina da presa, allora, cessa di essere strumento di finzione e diventa il testimone di vite lontane e sconosciute, spesso incorrotte e meravigliosamente genuine. Il progetto di David diventa il riflesso del libro: lungo, frammentario, poco lineare, sostanzialmente senza trama e senza una direzione precisa. Ma indelebile. Un'opera sull'America e il suo sogno, sulla società postmoderna, i media, le tecnologie (già) invasive, l'Arte, sulle vite di ognuno e sulla Vita di tutti.

Leggi di più Leggi di meno
Recensioni: 3/5

Niente da fare. De Lillo non stimola la mia empatia, i suoi libri sembrano congegnati per rendere difficile l'identificazione del lettore (almeno la mia) con la vicenda narrata. La storia raccontata in questo romanzo di esordio dell'autore parte da uno spunto stimolante - un giovane di soli 28 anni che dirige un network televisivo abbandona la sua posizione di privilegio e si mette a girare per l'America "profonda" insieme a tre amici marginali e strampalati, alla ricerca di uno spaccato della storia degli Stati Uniti che dia voce alla "pancia" del paese-. Anche il mestiere di narratore è solido e la scrittura è infarcita di immagini originali, di pennellate significanti che proiettano squarci di luce deformante sui luoghi e sulle situazioni raccontate. Però ho trovato a tratti la scrittura di una prolissità esasperante e lo stile spesso ricorre a metafore cerebrali e intellettualistiche, come se la ricerca di un registro originale rendesse le vicende narrate congelate e prive di vita, disseccate da uno sguardo che le priva della loro vibrazione emotiva. La stessa dizione di "postmoderno" applicata a De Lillo si risolve spesso in un senso di forte straniamento che ha reso faticosa la lettura e ne ha diminuito sensibilmente il piacere. Pare a volte che l'autore narri attraverso un prisma deformante che devitalizza i suoi protagonisti riducendoli ad aggregati di funzioni e di parole. Ho terminato il libro a fatica.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

4/5
Recensioni: 4/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(0)
3
(1)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Conosci l'autore

Don DeLillo

1936, New York

Nato e cresciuto nel Bronx, allora abitato in gran parte da italoamericani, frequenta scuole cattoliche fino agli studi universitari; l'influenza degli studi cattolici traspare in molti dei suoi scritti e principalmente in Underworld (1997).Finiti gli studi, inizia a lavorare come pubblicitario e ad interessarsi di arte e musica, particolarmente al jazz e alla scrittura. Nel 1971 pubblica il suo primo romanzo, Americana, tradotto in italiano solo nel 2000. Nel 1972 pubblica End Zone e l’anno successivo Great Jones Street (tradotto in italiano nel 1997) che narra di un artista rock ritiratosi a vivere in un ambiente spoglio.Alla fine degli anni Settanta intraprende un lungo viaggio formativo in Medio Oriente e in India, successivamente si trasferisce in Grecia dove vive per tre anni e...

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Inserisci la tua mail

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore