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All you need is love. L'economia spiegata con le canzoni dei Beatles
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All you need is love. L'economia spiegata con le canzoni dei Beatles - Federico Rampini - copertina
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All you need is love. L'economia spiegata con le canzoni dei Beatles

Descrizione


«Il mio modello di business? I Beatles.» Così parlò Steve Jobs, il fondatore di Apple, uno che di business qualcosa capiva. A intrigarlo era soprattutto la formula del collettivo: vedeva i Beatles come un prodigioso moltiplicatore dei talenti individuali. L’indimenticabile quartetto della cultura pop, infatti, fu anche una start-up di successo. Proiettò quattro ragazzi cresciuti nella Liverpool del primo dopoguerra, in una miseria da Terzo mondo, verso la stratosfera della ricchezza. Personalmente, nei testi delle loro canzoni, composte in un periodo di radicali cambiamenti come gli anni Sessanta, ritrovo la mia adolescenza e un’epoca che fu l’ultima Età dell’Oro per l’Occidente: alta crescita, pieno impiego, benessere diffuso, aspettative crescenti per i giovani. Ma anche i germi di quel che accadde in seguito. Taxman prefigura le rivolte fiscali. Get Back nasce come una satira dei primi movimenti xenofobi e anti-immigrati. When I’m Sixty-Four anticipa la crisi del Welfare State da shock demografico. Eleanor Rigby e Lady Madonna evocano la nuova povertà che oggi è in mezzo a noi. Across the Universe, con il suo richiamo al viaggio in India dei Fab Four, ricorda l’irruzione dell’Oriente nel nostro mondo. E Yesterday, con il tema della nostalgia, ci costringe ad affrontare domande cruciali: davvero si stava meglio «ieri»? Prima dell’euro, prima della globalizzazione, prima di Internet? L’obiettivo di questo libro è ricostruire una speranza. Se la Grande Depressione degli anni Trenta seppe generare un «pensiero forte» per risolvere quella crisi, cioè la dottrina (allora rivoluzionaria) di Keynes, anche la crisi attuale invoca idee e terapie altrettanto innovative per risolvere il drammatico problema dell’occupazione e superare le sempre più profonde diseguaglianze sociali. Ma per rigenerare l’analisi economica e ridefinirne priorità e obiettivi, liberando la mente dalla presunta «inevitabilità» delle leggi del mercato, sono indispensabili quella fantasia e quella creatività che affascinarono Steve Jobs. Utilizzare come colonna sonora le canzoni dei Beatles, il loro linguaggio semplice, divertente, provocatorio, può essere il primo passo per seppellire ogni pregiudizio contro la «scienza triste». E per riprenderci l’economia dalle mani di chi l’ha sequestrata, sequestrando le nostre vite.
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Dettagli

2014
279 p., Brossura
9788804645900

Conosci l'autore

Federico Rampini

1956, Genova

Scrittore e giornalista italiano, ha iniziato la sua attività giornalistica nel 1977 a «Città futura», settimanale della Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI), di cui era segretario generale Massimo D'Alema; dal 1979 scrive per «Rinascita», giornale che deve abbandonare nel 1982 dopo avervi pubblicato un'inchiesta sulla corruzione in seno al PCI. In seguito è stato prima vicedirettore de «Il Sole 24 Ore» poi capo della redazione milanese ed in seguito inviato del quotidiano «La Repubblica» a Parigi, Bruxelles e San Francisco. Come corrispondente ha raccontato dapprima le vicende della Silicon Valley; ha lasciato poi gli Stati Uniti per aprire l'ufficio di corrispondenza di Pechino. Ha insegnato alle Università...

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