ACAB. All cops are bastards di Bonini Carlo "ACAB". All Cops Are Bastards. Il refrain di un celebre motivo skin anni Settanta diventa richiamo universale alla guerra nelle città, nelle strade. Michelangelo, "Drago" e "lo Sciatto" sono tre "celerini bastardi". Sono odiati e hanno imparato a odiare. Basta leggere l'impressionante e inedita chat del loro reparto per capirlo. Cresciuti nel culto della destra fascista, si scoprono disillusi al termine di una parabola di violenza che è la loro "educazione sentimentale". Nella narrazione di Bonini si svela, attraverso l'occhio e il linguaggio degli "sbirri" e una lunga inchiesta sul campo, la trama occulta dei più sconcertanti episodi di violenza urbana accaduti in Italia negli ultimi due anni. Che collega in un ritmo serrato e una scrittura emozionante episodi accaduti in tempi e luoghi diversi come l'assalto militare degli ultras a una caserma di Roma e la caccia al romeno nelle periferie, i Cpt per immigrati clandestini e gli scontri della discarica di Pianura. La catena dell'odio e delle impunità. Dettagli sul libro [chiudi] 2009 191 p., brossura Einaudi (Einaudi. Stile libero big) ISBN 9788806194697 Argomento: Prezzo di copertina: € 16,50 1 recensione Nella libreria di 8 lettori Aggiungi ai tuoi libri Lista dei desideri Scrivi la recensione Crea un nanoscritto Inserisci una citazione Guarda il booktrailer Il voto della community 7,4 Trama 7,5 Personaggi 7,5 Stile 7,5 Incipit 7,5 Finale 7,5 Copertina 6,5 Libro € 16,50 Ebook € 6,99 Vendi la tua copia su Libraccio BOOKeca mostra altri Commenti Non sono presenti commenti per quest'opera. Vuoi essere tu il primo a scriverne uno? Recensioni (1) angebet il 21 mar 2018 15:36 Segnala abuso Ingredienti: vari fatti di cronaca di inizio anni 2000 (G8 a Genova, omicidi Sandri e Reggiani, emergenza rifiuti di Napoli), un filo spinoso e spinato che collega la scuola Diaz alle violenze... leggi tutto » Ingredienti: vari fatti di cronaca di inizio anni 2000 (G8 a Genova, omicidi Sandri e Reggiani, emergenza rifiuti di Napoli), un filo spinoso e spinato che collega la scuola Diaz alle violenze negli stadi, una giostra dell’odio fatta di cameratismo, protezioni e impunità, il fiume torbido dell’ultradestra visto da due diverse sponde (celerini e ultras). Consigliato: a chi ha conosciuto i lati peggiori delle forze dell’ordine, a chi combatte l’odio e la rabbia senza usare violenza. « chiudi Mi piace - Piace a Nanoscritti Sei capace di riscrivere questo libro in 451 caratteri? Prova! Non sono presenti nanoscritti per quest'opera. Vuoi essere tu il primo a scriverne uno? Il parere della redazione di Wuz Non c’è cosa, nella vita, che non ce lo dimostri. Non c’è fatto, situazione, accadimento, che non ci ricordi sempre e comunque, che i punti di vista sono necessari. E a volte fanno la differenza. Ce lo dimostra la quotidianità. Ce lo ha dimostrato anche la cronaca recentissima, ancora bollente ed estremamente pietosa (nel senso di pietà, umana, quella che molti si dimenticano per strada, così tronfi dei loro giudizi tranchant): giudicare è facilissimo, immergersi, capire, trasportarsi nell’altro è invece arduo. A volte, apparentemente impossibile. Eppure è la strada per poter vedere le cose in modo diverso e, magari, crescere come persone.Detta cinematograficamente: viviamo così tanto in soggettiva, che spesso ci dimentichiamo che una visione dall’alto ci permetterebbe di valutare, considerare, vedere la realtà con altri occhi. Lo facevano i grandi strateghi della guerra, scalando le colline per poter vedere meglio la battaglia. E cambiare!Cosa c’entra questo con ACAB? Tanto. Tantissimo. Acab è un punto di vista, forse addirittura scomodo, ma necessario per entrare in uno dei mali della nostra civiltà: lo scontro, ormai costante, tra ordine costituito e gioventù. Il rapporto, logoro e teso fino allo spasimo, fra forze dell’ordine e aggregazioni giovanili. Da una parte i poliziotti. Dall’altra tante realtà, organizzate o meno (Ultras, Centri Sociali, Organizzazioni e Movimenti Politici Giovanili, Associazioni, etc. etc.).Acab, ecco, si mette a lato. E, in un momento di silenzio, racconta la storia di chi è sempre visto come “potere forte” ma che cela, a volte, solo una debole voce..All Cops Are BastardsAcab: Inno Skinhead celebrato da una band musicalmente trascurabile, i 4 Skins, ma politicamente molto influente. ACAB. Un acronimo che ha riempito le nostre città. Prima un grido. Oggi un trademark. Una marca. Un logo. Una bandiera tanto condivisa quanto superficiale e molto pericolosa. Come tutti gli slogan di moda, che hanno portato sacrifici (a volte anche umani) e nulla più. Continua a leggere