«È un maschio!»
Ed estrasse il neonato, così come si leva una palla da bowling dal rullo girolone.
«Ce n'è un altro... un altro... un'altra, una bambina... un bambino, un altro...»
E l'ostetrica rideva, rideva come chi tra un po' avrebbe smesso di ridere.
«...un maschio ancora... una femmina... un'altra...» E quel corpo slot-machine espelleva a cascata come quando si abbassa la leva e si vince.
(È già mercoledì e io no, Incipit)