(Zagor’e, Smolensk, 1910 - Mosca 1971) poeta sovietico. Esordì con la raccolta La via al socialismo (1931, nt), sulla trasformazione postrivoluzionaria delle campagne; ma conquistò la fama con Il paese di Muravija (1936, nt), che, sotto l’influsso di N.A. Nekrasov e del folclore popolare, narra la vicenda di un contadino alla ricerca di un mitico paese di prosperità. Con Vasilij Tërkin (1941-45, nt) T. diede un originale contributo alla letteratura d’argomento bellico, presentando la figura di un «uomo qualunque» alle prese con la terribile necessità della guerra. Il personaggio è ripreso in Tërkin all’altro mondo (1963, nt), una satira antistalinista scritta nel tipico stile dell’autore, semplice, ricco di genuino gusto popolaresco. Gli umori e le vicende a lui contemporanee traspaiono nelle ultime raccolte: Versi da un libro di appunti (1961, nt) e Scelta di liriche di questi anni, 1959-67 (1967, nt). Negli anni 1950-54 e 1958-70, come direttore della rivista «Novyi mir», T. si mostrò coraggioso difensore della libertà d’espressione e accolse sulle colonne del periodico autori «difficili» come B. Pasternak e A.I. Solženicyn.