(Mosca 1920-94) scrittore russo. Cominciò la sua carriera letteraria come corrispondente di guerra (L’uomo dal fronte, 1943, nt; Un grande cuore, 1944, nt). Nel periodo postbellico trovò un suo stile narrativo semplice, spontaneo, dove gli episodi dell’esistenza di gente comune - impiegati, contadini, mogli inquiete, bambini - si intrecciano all’amore per la natura. I racconti di N. ottennero al loro apparire immediato successo di pubblico e vennero spesso utilizzati come soggetti cinematografici (Felicità difficile, 1958, nt; L’ospite notturno, 1959, nt; Il vincitore, 1960, nt; Il treno più lento, 1963, nt; L’inseguimento, 1966, nt; Il presidente, 1967, nt; Pagine di vita di Trubnikov, 1972, nt). Altre opere: Pazienza (1981), sulla corruzione e l’ipocrisia della generazione brezneviana, Gli stagni puri (miscellanea tratta da volumi apparsi in URSS nel 1966 e nel 1981, pubblicata in Italia nel 1988), Alzati e cammina (1989), Viaggio alle isole (1989). In quest’ultimo romanzo, proibito in epoca brezneviana e pubblicato integralmente solo nel 1989, il viaggio di due amici alle isole Solovecki, sede di un antico monastero, è occasione per rievocare il conflitto mortale tra il monaco Filipp e Ivan il Terribile. Alla scrittura affiancò anche un’intensa attività di sceneggiatore (tra i molti film, Dersu Uzala di Kurosawa).