(Sommersdorf, Meclemburgo, 1751 - Heidelberg 1826) poeta tedesco. Nato in una famiglia di origine contadina, studiò a Gottinga filologia classica e vi fondò, nel 1772, insieme ad altri giovani poeti, il gruppo detto «Göttinger Hain» (il Bosco di Gottinga), sodalizio poetico nel quale il culto della maniera patetico-sublime di Klopstock si univa a ideali democratici e patriottici, evidenti nelle poesie antifeudali scritte da V. in quel periodo. Le opere più fortunate di V. sono gli idilli in esametri, ispirati a un realismo campagnolo non privo di toni intimistici (Il settantesimo compleanno, Der siebzigste Geburtstag, 1781; il trittico Luise, 1795, la cui protagonista è modellata sulla moglie Ernestine). V. fu anche un eccellente traduttore di autori greci e latini: la sua Iliade (1778-79) e la sua Odissea (1781) sono, nel loro genere, dei capolavori e restarono per quasi un secolo l’Omero dei tedeschi.