(Craon, Mayenne, 1757 - Parigi 1820) scrittore francese. Nutrì un precoce interesse per gli studi linguistici e storici. Visitò Egitto, Libano, Siria, dove soggiornò per alcuni anni, interessandosi alla cultura musulmana. Da tale esperienza trasse materia per il Viaggio in Egitto e in Siria (Voyage en Egypte et en Syrie, 1787), notevole per lo stile preciso, quasi impersonale, e il gusto dell’osservazione esatta, «positiva», delle caratteristiche dei paesi studiati. Dopo un periodo di intensa attività politica negli anni della rivoluzione (V. fu membro dell’Assemblea costituente), pubblicò nel 1791 la più nota delle sue opere: Le rovine, o meditazioni sulle rivoluzioni degli imperi (Les ruines, ou méditations sur les révolutions des empires), riflessione più letteraria che filosofica sulla storia che fu in gran voga all’epoca dell’impero e della restaurazione. V. fu in carcere negli anni del Terrore, ma, caduto Robespierre, poté riprendere i suoi viaggi di studio. Da un soggiorno negli Stati Uniti trasse il Panorama del clima e del suolo degli Stati Uniti d’America (Tableau du climat et du sol des Etats-Unis d’Amérique, 1803). Sotto Napoleone, V. visse lontano dalla scena politica e sempre più in contatto con l’ambiente degli «idéologues», a loro accomunato da un’opposizione di fondo al regime.