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Libri di Bysshe Shelley Percy

Libri di Bysshe Shelley Percy

Bysshe Shelley Percy

1792, Field Place, Contea del Sussex

Poeta inglese.
Figlio primogenito del conformista Timothy Shelley (1753-1844), parlamentare Whig sotto la protezione del Duca di Norfolk, e di Elizabeth Pilfold Shelley.
A casa, suggestiona le sorelle Elizabeth e Mary con racconti di terrore e magia. Frequenta la Syon House Academy a Isleworth e, nonostante si distingua per la strordinaria capacità di apprendimento, tnon può fare a meno di trovare la scuola "un perfetto inferno", preferendo trascorrere le giornate immerso nella lettura di romanzi gotici.
Studia a Eton e quindi a Oxford, università dalla quale viene espulso per aver scritto e fatto circolare un opuscolo in difesa dell'ateismo.
In quello stesso anno (1811) sposa Harriet Westbrook e dopo l'ennesimo conflitto con il padre rompe ogni rapporto con lui per trasferirsi nel Lake District. Harriet gli darà due figli, Eliza Ianthe e Charles.
Nel 1813 pubblica Regina Mab, poema filosofico in nove canti che poggia sul pensiero socialista di William Godwin.
L'incontro con lo stesso Godwin è tramite alla conoscenza della di lui figlia Mary, con la quale va a vivere in Svizzera nel 1814 e che sposerà subito dopo la tragica fine della moglie Harriet, suicidatasi.
Mary Shelley raggiungera grande notorietà come autrice del celeberrimo romanzo gotico Frankenstein.
Tornato in Inghilterra Percy Shelley scrive "Alastor, ovvero lo spirito della solitudine" (1816), allegoria in versi che anticipa le sue opere più importanti. Nell'estate dello stesso anno, nuovamente in Svizzera, Shelley e Mary conoscono un loro grande contemporaneo, l'acceso e febbrile George Byron.

Nel 1818 Shelley pubblica La rivolta dell'Islam, acceso poema dai toni rivoluzionari: poco dopo, la coppia lascia l'Inghilterra, per non farvi mai più ritorno.
Nei quattro anni seguenti, il poeta vive soprattutto in Italia, dove stringe intensa amicizia con il poeta Leigh Hunt e prosegue la frequentazione con l'amico Byron.
L'otto luglio 1822, non ancora trentenne, Shelley muore annegato al largo di La Spezia durante il tempestoso ritorno verso Lerici da una gita in barca.
Il suo corpo, insieme a quello dell'amico Edward Williams, viene ritrovato a Viareggio.
I corpi vengono arsi sulla stessa spiaggia, alla presenza degli amici Lord Byron e Leigh Hunt. Più tardi la tomba di Shelley verrà posta nella città di Roma.
Gran parte della critica considera Shelley uno dei maggiori poeti inglesi, soprattutto per le sue le odi familiari, che comprendono A un'allodola (1820), Ode al vento d'Occidente (1819), La nuvola (1820).
Atrettanto apprezzate le tre liriche dedicate all'amore e Adonais (1821), elegia in morte di John Keats.
Il potente lirismo di queste opere è evidente anche in Prometeo liberato (1820).

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