La copertina della Domenica del Corriere del 28 aprile 1912 Un volantino pubblicitario della White Star Line Il monumento alle vittime del Titanic a Washington D. C.
Il Titanic: una nave da favola, diventata simbolo della fine di un'epoca. Una tragedia che ha causato la morte di oltre 1500 persone e ha lasciato un segno molto profondo nell'immaginario collettivo.
Cento anni dopo, il Titanic è un mito invincibile, che ha scelto per sé il più spettacolare degli epiloghi. La sua grandezza simbolica sta nella subitaneità del passaggio dallo splendore alla distruzione, che in un lampo ha testimoniato la fallibilità dell'uomo e della tecnica.
Sono passati cento anni, ma quello che accadde la notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 è una storia che tutti conoscono. L'affondamento del Titanic ha ispirato film, libri, opere d'arte, al pari di nessun altro disastro, che hanno mantenuto vivo il ricordo della tragedia.
Cosa accedde quella notte?
Alle ore 23:40 le due vedette Fleet e Lee avvistarono a occhio nudo un iceberg dritto di prua e lanciarono l’allarme. Il primo ufficiale William Murdoch ordinò l’indietro tutta e una virata, nel tentativo di passare a sinistra dell’iceberg. Ma la distanza era pochissima (meno di cinquecento metri) e la velocità a cui viaggiava il Titanic troppo elevata (circa 22 nodi) perché qualsiasi cambiamento di rotta potesse andare a buon fine. Il Titanic cozzò contro la massa di ghiaccio che provocò uno squarcio fatale lungo il fianco. Con i suoi 16 compartimenti stagni, il transatlantico ""inaffondabile"" sarebbe stato in grado di navigare con quattro compartimenti allagati, ma l’iceberg squarciò la carena interessando sei compartimenti. Due ore e quaranta minuti dopo sarebbe già tutto finito.
Alle ore 00:15 del 15 aprile venne lanciato l’SOS, che fu ricevuto da molte navi, la più vicina delle quali, la Carphatia, era a non meno di quattro ore di navigazione. A questo punto era certo che il Titanic sarebbe affondato. Iniziò a imbarcare acqua nei compartimenti di prua inclinandosi in avanti e sollevando la poppa. La pressione esercitata fece sì che, dopo essersi spente le luci, lo scafo si spezzasse in due tronconi: la parte di prua, più pesante, affondò subito, e poco dopo toccò alla parte di poppa, che prima tornò al suo posto, poi si innalzò verticalmente per inabissarsi, infine, nelle acque dell'Atlantico.
Il Carpathia arrivò sul luogo del disastro alle 04:00 e trovò una tragica calma piatta, le scialuppe con i 705 superstiti e il mare disseminato di corpi che galleggiavano. Le vittime furono 1518. Durante tutta la lenta agonia del Titanic, l'orchestra di bordo continuò a suonare per cercare di placare gli animi.
Nessun tentativo di ritrovare il relitto fu compiuto fino al 1 settembre 1985, quando una spedizione congiunta franco-americana condotta da Jean-Louis Michel e Robert D. Ballard del Woods Hole Oceanographic Institution, localizzò e fotografò l'intero relitto, a 22 km di distanza dal luogo dove si supponeva si trovasse. Proprio Ballard ha documentato il ritrovamento nel libro Il ritrovamento del Titanic, edito da Mondadori nel 1987.
Nel cinema molte sono state le trasposizioni cinematografiche che hanno raccontato e ricostruito la vicenda: dal cortometraggio muto del 1912 diretto da Étienne Arnaud, Salvata dal Titanic - dove protagonista era l'attrice Dorothy Gibson, la quale era stata realmente passeggera di prima classe assieme alla madre a bordo del Titanic, e sopravvissuta al naufragio -, alla rielaborazione in 3D nelle sale in occasione del centenario del colossal di James Cameron nel 1997 e interpretato da Leonardo DiCaprio e Kate Winslet.
Molti i libri che quest'anno hanno visto la luce per celebrare la ricorrenza.
La tendenza principale è quella di focalizzare l'attenzione sulle vite di coloro che erano a bordo, cercando di ricostruire una storia sociale ed economica dell'epoca che evidenzia quali furono i reali interessi in gioco. Tragedia sì, ma fino a un certo punto. Alla piccolezza dell'uomo nei confronti della natura si devono aggiungere una serie di fattori determinanti: l’avidità delle grandi compagnie navali, la frenesia tecnologica, la speculazione mediatica, le fumose commissioni di inchiesta che insabbiarono la verità, lo squilibrio nelle condizioni di viaggio tra passeggeri di prima, seconda e terza classe.
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In occasione del centenario apre a Belfast, patria di costruzione del Titanic, il museo Titanic Belfast®. La forma dell'edificio, di sei piani, ricorda lo scafo di quattro navi e si propone di narrare ai visitatori la storia del Titanic, attraverso un suggestivo percorso storico. Si inizia con la ricostruzione dell'atmosfera di una delle città più industrializzate al mondo a cavallo tra Ottocento e Novecento. Poi, seguiamo la costruzione del Titanic nei cantieri Harland & Wolff, il suo varo, l’allestimento e il tragico viaggio inaugurale, fino alla scoperta del relitto. Tante gallerie e mostre interattive, ricreano i luoghi, le storie, i suoni, gli odori del cantiere navale. Molto ben documentate sono anche le vite dei passeggeri e dell'equipaggio.
06 aprile 2012 | Di Sandra Bardotti |
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