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Orgoglio giallo: da paraletteratura a grande romanzo
Articolo
Orgoglio giallo: da paraletteratura a grande romanzo
"Io credo in realtà che la maggior parte dei libri di Dostoevskij, se fossero pubblicati oggi per la prima volta, verrebbero definiti dei gialli. Ma gli si chiederebbe di tagliare, per via dei costi di produzione."
Patricia Highsmith
Tra le opere di Patricia Highsmith ci sono alcuni capolavori -
I titoli in commercio
"Nato come genere di consumo, come buon compagno per prendere sonno o per un viaggio, poi ha trovato dei grandi autori che da paraletteratura l'hanno fatto diventare letteratura a pieno titolo."
Andrea Camilleri
I libri in commercio di Andrea Camilleri
Il dibattito sul valore di un romanzo di genere si inserisce nel più ampio contesto dell'analisi del senso della letteratura.
Perché si scrive, per chi, con quali finalità? un'opera letteraria deve sottoporsi a un giudizio di qualità che vada al di là di quello che valuta il livello narrativo puro? E chi può dire che un romanzo poliziesco, un thriller, non possa rientrare a pieno titolo nell'empireo della narrativa "alta" solo perché racconta un'indagine e che l'autore non possa descrivere al meglio la società, l'animo umano, la politica, i giochi di potere, i grandi temi contemporanei se racconta i misteri di uno o più delitti?
Georges Simenon - I titoli in commercio
In una lunga, illuminante intervista a
Georges Simenon
pubblicata recentemente nel volume
The Paris Review Interviste
vol. 3 (Fandango) ecco la chiave per comprendere il successo dei suoi libri, come quelli di altri autori che si sono molto cimentati con il genere giallo:
"ritengo che il romanzo sia la tragedia dei nostri giorni",
afferma.
Un buon romanzo giallo ha senza dubbio molti elementi della tragedia classica e rispecchia anche quelle tematiche. Oltre a essere diventato nel tempo la narrazione della realtà per eccellenza.
Afferma
Björn Larsson
nell'intervista esclusiva di Wuz
:
"Il romanzo giallo ha preso l’occasione al balzo per rubare il realismo del romanzo non di genere.
I lettori vogliono qualcosa di più dell’intimismo, vogliono la vita reale. E il giallo ha visto questo attraverso le lenti della criminalità.
Ma non c’è bisogno della criminalità per fare un romanzo che rispecchi la nostra società."
Umberto Saba -
Scorciatoie e raccontini
Scrive Umberto Saba a proposito dei libri gialli
(in:
Scorciatoie e raccontini
,
Einaudi 2011)
:
"Sono la sola letteratura contemporanea che sia stata veramente una letteratura popolare. Pieni di cose, di fatti, di episodi, estremamente divertenti (ma non dovrebbe essere sempre cosi un romanzo?).»
E ancora:
«Come dai romanzi di cavalleria sono nati l'Orlando Furioso e il Don Chisciotte, è possibile che, un giorno, un grande autore ricavi, dallo sterminato materiale greggio dei romanzi polizieschi, un'opera popolare e di stile.»
Saba muore nel 1957.
Le sue erano considerazioni legate al momento, all'idea che il genere poliziesco fosse una prerogativa inglese. Simenon aveva già da anni iniziato la sua produzione, così come Scerbanenco e Garzanti pubblicava proprio quell'anno
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
capolavoro di Gadda (pur uscito a puntate sulla rivista Letteratura nel 1946), ma Saba non leggerà mai i libri di Montalban, Camilleri, Fred Vargas, Izzo...
«Ogni arte (ogni attività) ha, per un lungo periodo, il suo 'clima', nel quale solo attinge la perfezione. Il bel canto è italiano, il cinematografo americano, il romanzo poliziesco inglese - scrive ancora Saba - Si basa su una disposizione di legge, che non permette, in Inghilterra, l'arresto di un indiziato se non si abbia, della sua colpevolezza, una 'prova' sufficiente a convincere una giuria. Intanto l'assassino, lasciato a piede libero, continua - per la gioia dell'
innocente
(?) lettore - la serie degli omicidi. E quello che è successo, sotto i nostri occhi esterrefatti, in Europa. Il nazismo - immenso romanzo giallo (ripeto: tutto in un'epoca si tiene) - ebbe davanti a sé, prima che gli inglesi si decidessero ad intervenire, e a far intervenire gli altri, tutto il tempo che gli occorreva.»
Il romanzo poliziesco non è più solo inglese e molte volte riesce a uscire splendidamente dal ghetto del genere.
Grazie ad autori come quelli che vi proponiamo in una piccola selezione di titoli pubblicati nel 2011.
Donato Carrisi -
Il tribunale delle anime
R.J. Ellory
-
Un semplice atto di violenza
Thomas Kanger -
L'uomo della domenica
Björn Larsson -
I poeti morti non scrivono gialli. Una specie di giallo
Intervista a Björn Larsson
: "il thriller è diventato sinonimo di letteratura svedese solo all'estero. Io non ho letto Stieg Larsson"
Marco Malvaldi -
Odore di chiuso
Lisa Marklund -
Freddo sud
Ngaio Marsh -
Morte in agguato
Jo Nesbø –
Il leopardo
Georges Simenon -
L'assassino
Antonin Varenne -
Sezione suicidi
Fred Vargas -
La cavalcata dei morti
Su WUZ: la lezione sul giallo di Corrado Augias
La letteratura giallo poliziesca o di investigazione ha origini antichissime. C’è chi la fa nascere addirittura da Edipo che diventò re di Tebe avendo sposato la vedova del precedente sovrano Laio. Essendo la città afflitta da una serie di malanni e di piaghe, Edipo inizia un’indagine per capire quale delitto impunito avesse causato tanti mali e viene a scoprire che l’autore di quel delitto è lui stesso che ha sposato Giocasta commettendo, con queste nozze, un doppio crimine, un doppio peccato, il parricidio e l'incesto.
Senza risalire così indietro, possiamo fissare
la nascita ufficiale della vera letteratura poliziesca nel 1841
quando uno scrittore americano di nome
Edgar Allan Poe, scrive
I delitti della Rue Morgue
che introducono nella letteratura la figura del detective. In quel caso si chiamava
Auguste Dupin,
giovane gentiluomo caduto in miseria che scopre, con un ragionamento deduttivo impeccabile, come mai due povere disgraziate siano state ammazzate in una stanza apparentemente chiusa.
Non è che la letteratura gialla e poliziesca nasca dal nulla. È figliata dal romanzo gotico inglese. Mary Shelley, ambienti tenebrosi, sotterranei, porte che cigolano, monaci lussuriosi, vergini insidiate, passi che non si sa bene a chi attribuire nella notte, cigolii di serrature, paura… Erano romanzi centrati sulla paura e anche sul “come andrà a finire”. Questi due elementi,
la paura e il “come andrà a finire”,
passano nel romanzo poliziesco il quale tralascia però gli elementi esoterici, misteriosi, quasi metafisici. Diventa invece quasi una
espressione del Positivismo con Conan Doyle o Sherlock Holmes
e poi gli altri a seguire,
Agatha Christie
per restare in Inghilterra,
Georges Simenon
per andare in Francia [...]
Leggi tutta la
lezione sul giallo
tenuta da Augias a Mantova in occasione di Festivaletteratura 2006
...
14 settembre 2011
Di
Giulia Mozzato
,
ISBN:
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