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La Cina delle donne: un romanzo, un film e libri sulla immagine e la condizione femminile

Scrive il regista Wayne Wang sul suo film Il ventaglio segreto:
""Dopo che i produttori ed io abbiamo letto il romanzo Fiore di Neve e il ventaglio segreto, tutti quanti abbiamo ritenuto che la storia della lotta delle donne nell’ambito della società e della famiglia sia un argomento ancora molto attuale nelle società contemporanee.""
Non solo la Cina, certo, ma dalla Cina vogliamo oggi partire.
L'occasione è l'uscita nelle sale italiane del film di Wayne Wang e la riedizione del romanzo di Lisa See che l'ha ispirato. Ma il discorso può essere molto più ampio, doloroso quanto affascinante.
Ecco dunque, oltre al romanzo e al film del momento, qualche libro per comprenedere il contesto storico e sociale e qualche immagine per ""vedere"" la realtà passata e presente.

  • Fiore di neve e il ventaglio segreto di Lisa See
  • Il ventaglio segreto: le donne e la Cina nel film di Wayne Wang
  • Il ventaglio segreto: la colonna sonora di Rachel Portman
  • Le figlie perdute della Cina di Xinran
  • L'immagine della donna cinese tra arte e fotografia


Proseguiamo ancora con le parole del regista Wayne Wang che, parlando del suo film, sottolinea anche lo stretto legame tra passato e presente nella condizione femminile in Cina:
""Non è un argomento limitato ad un’era né ad un luogo in particolare; è una storia che può essere compresa universalmente.
I due personaggi [due bambine che diventano donne nella Cina rurale del XIX secolo, ndr] rappresentano anche due personalità molto differenti che le donne moderne incarnano.
Per far sì che il pubblico moderno si identificasse più facilmente con la storia, lo sceneggiatore ed io abbiamo sviluppato la parte del film ambientata ai giorni nostri, quella in cui Nina e Sophia rappresentano e sono una sorta di riflesso dei personaggi della storia originale - quelli di Lily e Snow Flower. Perciò, Il Ventaglio Segreto si sviluppa su due livelli diversi: quello ambientato nel passato e quello ambientato ai giorni nostri.""


Florence Sloan, produttrice del film, sviluppa ulteriormente questo concetto:
""Ritenevamo che il messaggio della storia fosse davvero profondo e che fosse facile identificarsi con esso, anche nel mondo attuale.""

Nel romanzo di Lisa See da cui viene tratto il film, il messaggio ruota attorno alla necessità, all'urgenza, al diritto che le donne avrebbero avuto in passato, ma soprattutto hanno oggi di essere ascoltate.
Prosegue la Sloan:
""Certo, oggi i nostri piedi non vengono più costretti da delle fasciature, ma abbiamo molte altre costrizioni, che derivano dai nostri lavori, dagli eventi che si verificano nel mondo (la guerra, l’economia, i terremoti), oltre che dalle responsabilità che abbiamo verso le nostre famiglie. Tutte quante abbiamo il desiderio di liberarci da queste costrizioni – in un certo senso di volar via dalla finestra delle nostre camere – di volare verso campi lontani (ovviamente in senso metaforico) e trovare altre donne che possano ascoltarci e con le quali possiamo condividere le nostre vite.""

Nel romanzo originale non c'è un diretto rapporto tra passato e presente, che nel film è stato voluto dal regista.
""È stato lui a pensare all’idea di giustapporre una storia moderna, ambientata ai giorni nostri, alla storia tradizionale originale.
Ci piaceva molto quest’idea perché volevamo mostrare sia la vecchia Cina (quella in cui le donne subivano la fasciatura dei piedi, in cui non gli era permesso di scegliersi il marito, né di leggere o di scrivere) sia la Cina nuova, quella in cui le donne sono Amministratrici Delegate o banchieri, e l’unica circostanza in cui possono fargli male i piedi è quando indossano dei tacchi alti 7 centimetri!""




Per concludere ecco cosa scrive Lisa See nella Postfazione del suo romanzo:
“Noi donne vogliamo che la gente ascolti i nostri pensieri, che apprezzi la nostra creatività e che comprenda le nostre emozioni.
Come figlie, abbiamo tutte quante vissuto delle relazioni complicate con le nostre madri.
Come madri, abbiamo tutte quante avvertito un profondo terrore quando uno dei nostri figli si è ammalato.
Come mogli, tutte quante prima o poi ci siamo interrogate sul vero ed eterno mistero degli uomini della nostra vita.
All’apparenza, noi donne contemporanee siamo indipendenti, libere e mobili, ma nel profondo di noi stesse desideriamo ancora ardentemente l’amore, l’amicizia, la felicità, la tranquillità e vogliamo essere ascoltate”.



Da leggere 


L'immagine della donna cinese di oggi e di ieri nei libri d'arte e fotografia
  • Cigni selvatici. Tre figlie della Cina di Jung Chang
    La storia vera di ""tre figlie della Cina"" (l'autrice, sua madre, sua nonna) le cui vite e le cui sorti rispecchiano un secolo di storia cinese, un tempo di rivoluzioni, di tragedie e di speranze. (TEA 2010)
  • Figlie della Cina di Bamboo Hirst
    Figlie della Cina, degli Han, di Confucio, della Rivoluzione, le donne cinesi hanno dovuto percorrere un lungo cammino per conquistare la loro dignità di donna, per combattere quella tradizione che le voleva esseri inferiori, passivi strumenti del piacere o semplici fattrici di una discendenza possibilmente maschile. (Piemme 2002)
  • La metà dimenticata di Xinran
    Donne di ceti ed età diverse hanno trovato la forza di raccontare la vita segreta della «metà dimenticata». Come Hongxue, l'adolescente che preferisce l'ospedale alle molestie sessuali di un padre dal quale nessuno la vuole proteggere. O le giovani di Colle Urlante, strumenti di riproduzione acquistabili in società da gruppi di fratelli. (Sperling & Kupfer 2002)
  • Benvenuti nel paese delle donne di Francesca Rosati Freeman
    Un viaggio straordinario 'a sud delle nuvole', alla scoperta di Nu Guo, il paese delle donne. Qui abitano i Moso, un'etnia strutturata in grandi famiglie matriarcali. Un sistema unico, nel quale le donne 'portano sulle spalle' un'intera comunità e i valori su cui sono costruite tutte le nostre società sono rovesciati. I Moso, infatti, rifiutano il matrimonio e le coppie passano la notte insieme per separarsi all'alba. (XL Edizioni 2010)



06 luglio 2011 Di Giulia Mozzato

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