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Maria Bellonci

Rinascimento privato

Riassunto

Ultimo romanzo della scrittrice italiana Maria Bellonci, pubblicato nel 1985 da Mondadori, e vincitore del Premio Strega 1986 (postumo). Scritto in prima persona, è il diario immaginario di Isabella d'Este, moglie di Francesco Gonzaga, marchese di Mantova.

L'autrice si cala nel personaggio di una grande, misteriosa donna che ripercorre gli eventi fondamentali della propria vita, e quindi della storia d'Italia, dal 1500, anno della discesa di Luigi XII di Francia, al 1533, anno in cui redige il diario. Il racconto degli anni trascorsi, senza riferimenti temporali, è intervallato dalle lettere di un personaggio immaginario, il prete inglese Robert de la Pole, diplomatico di re Enrico VII d'Inghilterra presso il Vaticano.

Queste lettere indirizzate a Isabella, e alle quali lei non risponderà mai, forniscono la scansione temporale degli avvenimenti, nonché il punto di vista esterno rispetto alla narrazione della marchesa. Tutto il romanzo è comunque storicamente plausibile: vi ritornano i vari protagonisti delle altre opere della Bellonci, come Ludovico il Moro, papa Giulio II, Francesco I, Carlo V (che aveva inaugurato, nel 1494, la "calata dei barbari"), Pico della Mirandola, Pietro Bembo, Lucrezia Borgia (moglie del fratello e amante del marito), Vittoria Colonna; e poi i letterati Ariosto e Castigione, gli artisti Leonardo, Raffaello, Tiziano, Michelangelo, Cellini, Giulio Romano.

Le vicende sono ambientate tra Mantova, Ferrara, Milano, Roma e Napoli. Rivive tutta la raffinata società italiana nell'ultimo scorcio del rinascimento, prima che gli eventi storici, culminati con il Sacco di Roma del 1527 e la caduta di Firenze sotto Carlo V nel 1530, portino alla fine delle liberta nella penisola. Il romanzo è "ricreazione fantastica di una memorabile stagione dell'anima e dell’intelligenza" (Vittore Branca) e contemporaneamente difficile introspezione dell’animo di una donna rimasta così poco conosciuta nel privato proprio a causa della condizione femminile.

Presa anche dalle consuete e dovute occupazioni familiari, Isabella esercitò la politica e la diplomazia, per conto del marito e poi per conto del figlio Federico, ma ebbe notevoli difficoltà ad agire e ad imporsi in quanto donna nel campo degli uomini, guardata per questo con diffidenza e ostilità da tutti.

A cinquantanove anni, nel suo diario, riflette; "Mi si è fatto intendendere in tutti i modi che l'ingegno e una condanna per la donna: si deve pagar caro".

Fonte: Wuz.it

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