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Eduardo De Filippo

Natale in casa Cupiello

Riassunto

Natale in casa Cupiello è la commedia che lo stesso autore definì "parto trigemino con gravidanza di quattro anni". Per la prima volta in scena come atto unico nel giorno di Natale del 1931, il testo subì numerose modifiche tra il 1931 e il 1934, fino ad arrivare alla forma definitiva che tutti conosciamo.

La commedia viene rappresentata per la prima volta il giorno di Natale del 1931 come atto unico (l'attuale secondo atto) al cinema Teatro Kursaal di Napoli dalla compagnia «Teatro Umoristico I De Filippo». La lettera di Nennillo è un allegato al copione che reca la data del 29 gennaio 1932. Il Natale seguente avviene la prima rappresentazione della versione in due atti (gli attuali primo e secondo atto), al Teatro Sannazaro di Napoli. Il 4 novem¬bre 1933 la commedia viene rappresentata al Teatro Valle di Roma alla presenza della famiglia reale nella versione in due atti, al termine della tournée di San Remo. Il copione vistato dalla censura reca un titolo alter¬nativo, Sto bene con l'elmo? o Menaparola. Quadro napoletano. 9 aprile 1934: Eduardo aggiunge il terzo atto, che viene recitato per la prima volta a Milano. Il 21 dicembre 1936 i tre atti vengono rappresentati per la prima volta a Napoli. La rivista «II Dramma» nel 1943 pubblica Natale in casa Cupiello nella versione in tre atti. È la prima opera di Eduardo pubblicata in dialetto.

Nel 1946 viene trasmessa una prima registrazione radiofonica.
Nel 1948 avvengono alcuni contatti con Roberto Rossellini per una possibile trasposizione cinematografica che non verrà poi realizzata.
Nel 1959 nuova trasmissione radiofonica registrata negli studi Rai di Milano. Nel 1976 Laurence Olivier, direttore del National Theatre di Londra, progetta, insieme alla rappresentazione della commedia, una mostra di presepi e uno spettacolo della Nuova Compagnia di Canto Popolare, ma i problemi economici del teatro fanno fallire il progetto. La sera di Natale del 1977 viene trasmessa dalla Rai la registrazione della commedia con Eduardo (Luca), il figlio Luca (Tommasino) e Pupella Maggio (Concetta), diventato più di un classico del teatro televisivo, un vero e proprio rito degli italiani. Tra gli altri interpreti ricordiamo Lina Sastri (Ninuccia), Gino Maringola (Pasquale), Luigi Uzzo (Nicola), Mario Honorato (Vittorio) e Franco Folli (Raffaele).
Ogni anno tutti noi ci aspettiamo che la Rai riproponga questa versione in prossimità del Natale, "la versione" per eccellenza di un capolavoro.

Ricordiamo che la commedia fa parte dei testi raccolti ne la Cantata dei giorni pari.

Primo atto
Ore 9 del mattino di un 23 dicembre. Siamo a casa di Luca Cupiello e Concetta, la moglie di Luca è già in piedi a sbrigare le prime faccende domestiche nella casa priva di riscaldamento, svegliando contemporaneamente il marito (celebre la battuta: Lucarie', Lucarie', scetate' songh' 'e nnove!). Dopo essersi alzato e lavato con l'acqua gelida di un catino, Luca Cupiello come ogni Natale prepara con cura il presepe; la cosa lascia indifferente la moglie Concetta, presa dai problemi familiari, e il figlio Tommasino, che con dispetto gli ripete che a lui il presepe non piace. Luca assiste inoltre ai continui litigi tra il fratello Pasqualino e Tommasino, entrambi tendenti al furtarello casalingo.
Ninuccia, l'altra figlia, arriva improvvisamente a casa perché ha deciso di lasciare il marito Nicolino per l'amante Vittorio, scrivendogli una lettera d'addio. Di tutto ciò non viene detto nulla a Luca e solo Concetta, disperata, è al corrente del progetto della figlia, e, dopo un momentaneo mancamento, tanto fa che riesce a farsi consegnare la lettera. La missiva capita nelle mani di Luca che, ignaro di tutto, la consegna proprio al genero, appena arrivato a casa, che viene così a sapere del tradimento della moglie.

Secondo atto
Concetta è riuscita a far riappacificare la figlia con il marito malgrado la famigerata lettera e tutto sembra andare per il meglio. Concetta prepara la cena della vigilia di Natale, cena alla quale parteciperanno anche Ninuccia e Nicolino. Nel frattempo Tommasino torna a casa accompagnato da un amico, che in realtà è Vittorio, l'amante di Ninuccia. La situazione si complica quando, a causa dell'insistenza dell'inconsapevole Luca Cupiello, Vittorio viene convinto a rimanere a cena. Trovatisi di fronte i due rivali si scontrano violentemente. Nicolino abbandona Ninuccia e Luca, resosi improvvisamente conto della situazione, ha un malore.

Terzo atto
Sono passati tre giorni da quella tragica Vigilia di Natale e il terzo atto inizia con il protagonista a letto colpito da un ictus. Il medico fa chiaramente capire che si tratta di un caso disperato; Luca Cupiello riesce solo a manifestare il desiderio di far riappacificare la figlia con il genero. Ma anche questa volontà positiva aggrava ulteriormente la situazione: nel delirio finale, Luca scambia Vittorio per Nicolino e fa riconciliare involontariamente i due amanti nel momento in cui arriva a casa il genero che vede tutto. Tommasino, capita la gravità della situazione, gli dirà finalmente che il presepe gli piace.

Fonte: Wuz.it

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