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Del romanzo restano ampi estratti dei libri XV e XVI, che permettono di ricostruire la trama in modo approssimativo.

Encolpio, giovane di buona cultura, si trova con Ascilto e il bel giovinetto Gitene, da lui amato, in una Graeca urbi. La matrona Quartilla coinvolge i tre in un rito in onore di Priapo, dio della fecondità e sessualità. Poi li obbliga a partecipare a un'orgia. Sfuggito a Quartilla il terzetto interviene alla sontuosa cena di Trimalcione, un liberto divenuto ricchissimo. Nel corso del lunghissimo banchetto (il cui racconto occupa quasi la metà del testo conservato), Trimalcione fa mostra della sua ricchezza e cerca di sorprendere gli ospiti nei modi più stravaganti. Lasciata la casa di Trimalcione, Encolpio e Ascilto litigano per l'amore di Gitone e Encolpio rimane solo. Incontra il vecchio poeta Eumolpo, che gli recita La presa di Troia.

Encolpio e Gitone si ritrovano e, lasciato Ascilto, s'imbarcano con Eumolpo sulla nave del mercante Lica, nemico di Encolpio. Per allentare la tensione Eumolpo racconta la piccante novella della Matrona di Efeso, che sulla tomba del marito ha concesso le sue grazie ad un soldato. Scoppia una tempesta e dopo il naufragio i tre si trovano a Crotone. Qui Eumolpo recita ai compagni il poemetto Bellum Civile e si fa passare per un vecchio ricco e senza eredi accompagnato da due servitori. I tre amici possono così vivere alle spalle dei cacciatori di eredità. Encolpio ha un'avventura con la sensualissima Circe, ma, perseguitato dal dio Priapo, perde improvvisamente la virilità, che riconquista di colpo dopo pratiche magìche.

Fonte: Wuz.it

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