Le recensioni di Wuz.it

La democrazia non esiste di Piergiorgio Odifreddi

Parafrasando il titolo di uno dei suoi testi di maggior successo, Odifreddi avrebbe potuto intitolare questo libro “Perché non possiamo essere democratici (e meno che mai liberi)”.

La lotta di Piergiorgio Odifreddi contro i dogmi ha trovato un altro bersaglio: la democrazia. A leggere l’indice sembra di affrontare un testo di diritto costituzionale, ma in realtà a ogni principio cardine del nostro ordinamento giuridico corrisponde la sua demolizione.

Il procedimento con cui confuta le basi del pensiero democratico sono equivalenti a quanto letto negli anni scorsi nei testi dedicati allo svelamento delle incoerenze e dei limiti del cristianesimo. L’impostazione del discorso è altrettanto schietta e provocatoria. Come se si trovasse davanti a un teorema geometrico, Odifreddi postula le falle strutturali della democrazia, le incoerenze paradigmatiche e soprattutto i paradossi che la pigrizia e l’accettazione passiva dello status quo ci impongono a non riconoscere. I temi non sono nuovi e fanno ampio riferimento alla pubblicistica antidemocratica di vecchia data.

Si legge di “dittatura della maggioranza”, di “oclocrazia”, della disillusione di Churchill nell’intelligenza dell’elettorato. Il repertorio è vasto e i momenti per lo humour non mancano.

Va detto che, aldilà del personaggio che Odifreddi si è cucito addosso, i suoi libri non sono mai dei soli esercizi di critica fine a sé stessa. La convinzione nel progresso propria dell’uomo di scienza prevale sul disfattismo, che, come detto, talvolta fa capolino e in forma ironica. L’uomo, si legge spesso a inizio di ogni capitolo, tende generalmente alla stupidità, ma è forse per questo motivo che si ingegna ogni giorno a superare i suoi limiti. All’orizzonte del pensiero di Odifreddi sono sempre chiare le ragioni per cui dovremmo squarciare il velo e andare oltre le certezze dogmatiche, quindi il suo non è un invito a essere dissacranti e controcorrente, ma a non dare mai nulla per scontato.

Solo con questa premessa si può essere uomini di scienza. Solo con questa forma mentis si può essere liberi.

Recensione di Matteo Rucco


La democrazia non esiste. Critica matematica della ragione politica

Un utile strumento per imparare a ragionare politicamente e a formulare domande indiscrete, a partire da quella primordiale: siamo cittadini di un sistema democratico e palese, o sudditi di un regime totalitario e invisibile?

La democrazia è una religione laica che identifica le proprie basiliche nei palazzi del potere, la curia nel governo, gli ordini nei partiti, il clero nei politici, le prediche nei comizi, le messe nelle elezioni, i fedeli negli elettori, i confessionali nelle cabine elettorali e i segni della croce nel voto. Ma, come in tutte le religioni, dietro alle colorite e folcloristiche apparenze dei riti e delle cerimonie, che distraggono e attraggono i cittadini, si nascondono le fosche e losche realtà dell’uso e dell’abuso del potere, che ammaliano e corrompono i politici. Piergiorgio Odifreddi dedica questo libro a svelare le contraddizioni nascoste e le distorsioni lampanti della democrazia. Inizia sezionando con il bisturi della logica concetti come la Cittadinanza (perché mai la può avere il discendente di un coevo di Cavour, ma non chi frequenta oggi le scuole in Italia?) e lo Stato, in quanto area racchiusa in confini spesso discutibili e non democratici, nel senso di non accettati dal popolo, come ha dimostrato il recente esempio della Catalogna. Prosegue poi con la Costituzione e i tentativi di manipolarla, i Diritti e i diversi modi di intendere il “dovere” e il “volere”, e i Candidati, candidi solo nel nome, per approdare alle odiatissime Tasse imposte dallo Stato Vampiro. Il libro procede con luciferina chiarezza per parole chiave, analizzando minuziosamente la democrazia e le istituzioni. È quindi un utile strumento per imparare a ragionare politicamente e a formulare domande indiscrete, a partire da quella primordiale: siamo cittadini di un sistema democratico e palese, o sudditi di un regime totalitario e invisibile?

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