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Fred Vargas - Tempi glaciali

[...] lungo la costa di Grimsey, a un tiro di schioppo, fra tutti gli isolotti deserti che la circondano ce n'era uno molto particolare, temuto quanto agognato. Si diceva che ci fosse una pietra ancora tiepida, più o meno delle dimensioni di una stele, ricoperta di iscrizioni antiche. E che se ti sdraiavi su quella pietra tiepida diventavi quasi invulnerabile, eterno. Perchè incameravi le onde del cuore stesso della terra.

Si specchia nei laghi ghiacciati d’Islanda questa storia, passeggia accanto a Robespierre attraversando gli anni del Terrore, e giunge in una fattoria dove le anatre vengono impiccate e i cinghiali addomesticati. In questi luoghi, e in questi tempi distanti, un’unica costante: alcuni presunti suicidi “firmati” da uno strano simbolo che ricorda il rivoluzionario strumento di morte, la ghigliottina.
 

Torna la squadra anticrimine più famosa del XIII arrondissement, Adamsberg e i suoi accoliti: il suo assistente Danglard, dalla memoria fervida e imprescindibile, Voisenet, intenditore di ittologia, Mordent, “raffinato esperto di fiabe”, e tutti gli altri. L’Anticrimine si trova di fronte a nuova indagine, una catena di suicidi sospetti che sono in qualche modo legati tra di loro. Le prime ricerche portano Adamsberg a riesumare il mistero di un’esplorazione avvenuta dieci anni prima in Islanda in cui morirono alcune persone. Ma non solo. C’è qualcosa di più angoscioso che emerge dai ghiacci, la leggenda dell’ afturganga, spirito misterioso, e una pietra tiepida dagli occulti poteri, nota agli abitanti del luogo.
Un nuovo filo conduttore riporta i gendarmi a Parigi guidandoli fino a una confraternita di fanatici della Rivoluzione francese; sono seguaci di Robespierre che solitamente si riuniscono di nascosto per rievocare, in costume, i grandi avvenimenti degli anni del Terrore con un’immedesimazione spaventosamente reale.
E infine l’Anticrimine batte una terza pista in un fattoria della campagna parigina, presso la famiglia Masfauré, in cui emergono dal passato segreti di famiglia e personaggi sinistri, in un groviglio sempre più avviluppato su sé stesso.
 

In mezzo a questa vicenda intricata, «come una palla di alghe fatta di migliaia di frammenti intrecciati», indaga instancabilmente il commissario Jean-Baptiste Adamsberg. Il commissario perde il sonno, ma non l’astuzia, e quando sembra per cedere ecco che sbuca «un embrione di idea, un girino, [che] affiora languidamente alla coscienza». È un uomo forte, il commissario Adamsberg, un uomo dotato di un’intelligenza istintiva e fervente, da un sesto senso irriducibile, e mosso da una grande passione per il suo lavoro e dall’ingovernabilità dei suoi gesti che lo portano ad agire fuori dalle righe. Non ha un metodo d’indagine, ma si affida al rituale delle camminate e delle sigarette stropicciate, unica fonte d’ispirazione. Assorto e a volte poco presente, Adamsberg trotta avanti e indietro nei momenti in cui qualcosa gli sta passando per la testa, quando stringe la matassa dell’indagine e si accinge a dipanare il primo grumo: «e all’Anticrimine tutti sanno cosa significa quella perturbazione. Vagabondaggio, fumosità. In tre parole: spalamento di nuvole».

Non è solo un thriller, è una storia che arricchisce e appassiona, che racconta realisticamente avvenimenti storici e intriga con leggende fantastiche. Un romanzo in continuo movimento, caratterizzato da una tensione dinamica sempre alta, e da quella curiosità che ti attanaglia continuamente e ti spinge a voler arrivare fino in fondo.
Uno stile scorrevole e incalzante, una lingua poetica e originale, tipico di Fred Vargas, artefice di un’esemplarità espressiva, di un linguaggio a volte magico che non cade mai a caso rispetto alla trama, sempre fine e ben studiata.

Recensione di Jessica Chia 
 

Fred Vargas - Tempi glaciali
Pagg. 442, Euro 20,00 - Einaudi
ISBN 9788811687641


Tempi glaciali
Tempi glaciali Di Fred Vargas;

Una caccia ai fantasmi tra demoni e strane leggende. Dai ghiacci d'Islanda alla Rivoluzione francese. Il nuovo caso per il commissario Adamsberg e la più stravagante armata dell'Anticrimine parigina. Si è mobilitata tutta l'Anticrimine del tredicesimo arrondissement di Parigi sul caso dei due apparenti suicidi. Il coltissimo capitano Danglard, grande estimatore di vino bianco, l'energica Violette Retancourt, lo specialistica in pesci d'acqua dolce Voisenet. Ma soprattutto lo svagato, irresistibile, "spalatore di nuvole", il commissario Jean-Baptiste Adamsberg. Tutto inizia col ritrovamento di due corpi e la scoperta di uno strano simbolo scarabocchiato accanto a ciascuno di essi. Ma come sempre accade nelle storie di Fred Vargas, questo non è che l'avvio di una avventura che finirà per snodarsi in mezza Europa tra una balzana setta di adepti della Rivoluzione francese e una gita in Islanda finita in tragedia.

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