Seiko Ito - Radio imagination

Dunque, come stavo dicendo, non riesco a vedere assolutamente nulla, nè le mie gambe e le braccia, nè i miei lunghi capelli che ondeggiano senza sosta, nè tanto meno i vestiti laceri che cingono a malapena il mio corpo, perché quaggiù non c'è nemmeno un granello di luce. Riesco ad avere conferma della mia esistenza solo grazie all'immaginazione, in quanto almeno per ora sono ancora in grado di pensare. La pressione dell'acqua è così forte da impedirmi anche solo di scostare le labbra, non posso nè parlarare, nè gridare. Sono completamente priva di forze. Dj Ark, è solo grazie a te, che in qualche modo riesci a sentire la mia voce, che i miei pensieri possono raggiungere un gran numero di persone. In fondo posso avere coscienza di esistere proprio perché in questo preciso momento sto parlando con te.

Dall’alto di una pianta di cryptomeria, nel silenzio di un bosco isolato, complice la sola presenza degli occhietti di un batticoda bianco e nero, si diffonde in tutto il Giappone la voce di Dj Ark. La posizione supina, incastrato tra i rami, e la neve che lo ricopre, impediscono ogni movimento; eppure niente può frenare la trasmissione radiofonica che si dilata dalla sua vastissima immaginazione.

Questa storia corre lungo la corda di un funambolo, è la rischiosa traversata nel confine di ciò che è visibile e tangibile, qui e adesso intorno a noi, e ciò che è inspiegabile perché non c’è una legge fisica che possa ancora afferrarne il significato.
Akutagawa Fuyusuke, in arte Dj Ark, è in questa metafora, il nostro funambolo. Un giorno si sintonizza su delle frequenze immaginarie e inizia a raccontare la sua storia: non ricorda più come sia arrivato sulla cima di un albero, ma ricorda di essere stato un fallito musicista rock e un manager musicale, ricorda di aver avuto una moglie dolcissima di nome Misato e di avere anche un figlio, Sōsuke. Pian piano inizia a chiarirsi il motivo per cui Dj Ark si trova in quel bosco, sotto la neve, e saranno proprio i suoi ascoltatori a mettere insieme tutti i frammenti, tra un pezzo rock degli anni Settanta e una chiacchierata al ritmo di bossa nova. I suoi seguaci sono numerosissimi, migliaia di persone che riescono a captare la sua voce e a mettersi in contatto con lui grazie all’immaginazione che viaggia via etere. Eppure non tutti riescono a sentire questa voce, per lo meno non coloro che sono rimasti da questa parte, i vivi, quelli che sono sopravvissuti alla tragedia che è lo sfondo dell’intera opera: il terremoto del Tōhoku, causa del conseguente tsunami, e l’incidente della centrale di Fukushima.
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Hokusai, La grande onda di Kanagawa. 

Sono “anime” quelle che stanno parlando attraverso Radio Imagination? Cosa sta succedendo nell’etere giapponese? E perché qualcuno, anche tra i vivi, riesce a captare quelle parole? Sono voci strazianti, a volte irriverenti, spesso ignare di quello che è avvenuto, ma ognuno ha qualcosa da raccontare: una storia del passato, un’angoscia del “presente”, un ultimo desiderio, il bisogno di sentirsi ancora parte di qualcosa, anche solo della propria coscienza.

Questo libro è ricco di immagini vivide e affascinanti. È un affresco sull’impetuosa forza del mare e della natura, e sugli affetti e le paure degli uomini. È un libro affollato di evocazioni leggendarie e ancestrali, di credenze nipponiche tra gli estratti di racconti buddhisti e shintoisti. È affascinante scoprire il senso della morte e il suo intreccio con il mondo dei vivi da un punto di vista così diverso da quello occidentale. L’essenzialità con cui si narra un dolore composto, la poesia con cui è raccontata una tale tragedia, tentano di rappresentare il modo in cui questo popolo ha cercato di accettare il proprio destino. Seikō Itō incarna perfettamente l’animo letterario del Giappone inserendo elementi culturali diversi ma paralleli, e mostrando la coesistenza di una mentalità moderna e “occidentalizzata” in cui continua a scorrere il sangue primordiale delle tradizioni.

Radio Imagination è stato pubblicato in Giappone nel 2013, in occasione dell’anniversario della tragedia del Tōhoku, ed è stata un’offerta alle vittime della disgrazia, mostrando in che modo il lutto nazionale sia stato elaborato attraverso le parole sorvegliate e sofferenti di Seikō Itō.

Recensione di Jessica Chia.

 

Seikō Itō - Radio imagination
Traduzione di Coci G.
Pagg. 202, Euro 16,50 - Neri Pozza
ISBN 9788854508705