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Red Country - Joe Abercrombie

""Non c’è il cavaliere coraggioso e non c’è lo svenimento della fanciulla e questo non è un libro di racconti›"", mormora Shy Sud in Red Country, l’impavida protagonista del sesto grintoso romanzo fantasy di Joe Abercrombie.
Red Country - insieme a Il sapore della Vendetta (2009) e The Heroes (2011) - è un cosiddetto standalone work, cioè un romanzo autonomo e autoconclusivo ma ambientato nello stesso mondo in cui si svolgono le vicende della trilogia La prima legge (The First LawThe Blade Itself, 2006; Before They Are Hanged, 2007; Last Argument of Kings, 2008).

Per quanto abile però, Abercrombie spesso non riesce a mettere d’accordo estimatori e critici: c’è chi lo considera come l’anello di congiunzione tra il fantasy epico e quello futuristico, e chi lo giudica in maniera negativa per l’eccessivo utilizzo della satira (imprescindibile per Abercrombie) che tende a rendere soft la sua gelida e cupa violenza.
Violenza che diviene quasi travolgente nel suo precedente libro, sarcasticamente intitolato The Heroes, nel quale Abercrombie mostra, tramite un’acuta analisi, la ferocia insita nell’uomo.
Già: la natura umana spietata e crudele. Questo è il tema centrale dei lavori di Abercrombie, al punto che in Red Country l’autore decide sfacciatamente di fare il tifo per i buoni e rompere quella quarta parete che permetterà ai lettori di (ri)conoscerlo definitivamente.
Con Red Country quindi, Abercrombie recide selvaggiamente i legami con lo stile medioevale e cavalleresco della trilogia, restando tuttavia intrecciato con lo stesso mondo fantasy delle Terre Remote.

In effetti, in superficie, Red Country è in pieno stile Abercrombie.
Situato nello stesso mondo pseudo-rinascimentale dei suoi romanzi precedenti, incorpora una manciata di personaggi della trilogia come per esempio, il tormentato guerriero introspettivo Logen Novedita (detto “il sanguinario”), una delle figure più interessanti create dallo scrittore.
Anni dopo gli eventi cruenti di Last Argument of Kings (2008), uno sfregiato Logen torna sotto le mentite spoglie di un uomo di mezz’età che si fa chiamare Lamb (Agnello); Abercrombie però non chiama mai Logen con il suo vero nome, ma la sua identità è ripetutamente rivelata nel corso di tutta la trama attraverso molti riferimenti al personaggio, come il profondo terrore che riesce a incutere ai suoi nemici, caratteristica del berserker in tutta la trilogia.

Cercando di seppellire il suo passato, Lamb/Logen, decide di andare a vivere in una fattoria con i suoi tre figliastri – dopo aver promesso alla loro madre morente di prendersene cura – i piccoli Ro e Pit, e la giovane sorella maggiore Shy, che (ignara del suo passato e della sua vera identità) lo reputa un patrigno codardo. Quando però dei predoni rapiscono Ro e Pit, Shy e Agnello decidono di indagare e partire per ritrovare i due bambini rapiti.
Nel loro viaggio dovranno fare i conti con l’assenza di legge delle anarchiche Terre Remote. Bande sanguinarie e carovane di marmaglia poco raccomandabili sono all’ordine del giorno, ma l’incontro più pericoloso sarà quando si imbatteranno in uno degli antieroi più carismaticamente ripugnanti di Abercrombie, il mercenario ubriacone Nicomo Cosca (accompagnato dal suo vile compare Tempio).

La componente magica di sciamani e alchimisti, in Red Country, ha assunto invece un ruolo minore rispetto ai precedenti romanzi di Abercrombie, lasciando spazio a un nuovo potere stridente che comincia a crescere in tutto il mondo narrativo dell’autore: l'industrializzazione.
Abercrombie innesta nel suo nuovo libro serbatoi, armi da fuoco, e manifatture futuristiche da battaglia, tramite i quali si ha come l’impressione che l’autore non si voglia escludere la possibilità di affrontare in futuro il genere “steampunk”.
Red Country altera quindi la traiettoria di Abercrombie in un modo più sottile: mentre i suoi lavori precedenti si soffermano sulle forti ironie della vita militare, questo libro presenta molti meno soldati dai caratteri filosofici, e molti più personaggi, compresi i bambini, che raramente si sono manifestati negli scorsi libri di Abercrombie.
Lo scrittore inglese in Red Country mantiene quella cappa di umorismo macabro presente in tutti i suoi racconti fantasy, e capace di intrattenere il lettore senza mai farlo distaccare dalla tensione violenta della trilogia, e che ha il suo picco massimo nei dialoghi, in cui l’intensità e le atmosfere tengono incollati alle pagine. I riferimenti al Clint Eastwood del film Gli Spietati – al quale dedica l’intero romanzo - sono chiaramente intenzionali; Abercrombie ha anche furbescamente aggiornato la location in modo che assomigli al vecchio West, anche se gli elementi del suo ambiente feudale tendono ancora ad emergere. Inoltre il motivo occidentale concede al giovane autore un margine di manovra per esporre in maniera toccante lo stereotipo della nobiltà d’animo del selvaggio, senza tralasciare brutali risse, inseguimenti con carri, e prove di forza dolorose; il che mette in mostra i punti di forza di Abercrombie, sovversivo celebratore del genere fantasy.

Anche il finale di Red Country è di quelli che non ti aspetti, da uno scrittore che ha sempre fatto della violenza e del cinismo i suoi cavalli di battaglia, e che sfocia in uno dei più logori clichées occidentali: il classico lieto fine.
E a chi incredulo si stia chiedendo le ragioni di una tale scelta, la risposta è ben servita indirettamente in un discorso fatto da uno dei tanti personaggi minori del libro: ""Da giovane trovavo i lieti fini stucchevoli ma, chiamatemi pure buonista, con l'età ho imparato ad apprezzarli sempre di più"".

Joe Abercrombie è ancora relativamente giovane, ma con Red Country, approfondisce il suo fantasy con uno stile allegramente tetro e con una nuova ricchezza di sentimenti, saggezza, e un colore finora assente nella sua tavolozza: si’, il calore umano.


Recensione di Salvatore Castano



Red Country – Joe Abercrombie

Trad. di B. Tavani
639 p., 24,90 euro, Ed. Gargoyle
ISBN 9788898172566


Red country
Red country Di Joe Abercrombie;

Shy Sud sperava di poter seppellire il suo cruento passato e cavalcare via con un bel sorriso sulla faccia, ma prima dovrà rispolverare le maniere forti per riprendersi la sua famiglia. E lei non è certo tipo da tirarsi indietro di fronte a ciò che è necessario fare. Così si metterà sulle tracce dei rapitori con un paio di buoi e il suo codardo patrigno Agnello a farle compagnia. Ma anche lui ha seppellito un sanguinoso passato e nelle Terre Remote, dove non c'è Legge, il passato non rimane a lungo sotto terra. Il loro viaggio li porterà per aride piane fino a una città di frontiera stritolata nella morsa dell'avidità, tra faide, duelli e massacri, e poi fino in cima alle inesplorate montagne verso la resa dei conti con gli Spettri. E come se tutto questo non fosse abbastanza, saranno costretti a una scomoda alleanza con Nicomo Cosca, il famigerato mercenario, e il suo scriteriato legale Tempio, due uomini di cui nessuno dovrebbe fidarsi.

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