Le recensioni di Wuz.it

Caos calmo di Sandro Veronesi

“Ormai è il mondo, stellina, a non essere normale. Polimeri, ormoni, telefonini, benzodiazepine, debiti, carrelli del supermercato, ordinazioni al ristorante, negozi di occhiali, A è innamorato di B ma B non è innamorato di A, i soldi finiscono sempre rubati, ogni morte ha un colpevole. Ecco cos’è il mondo. Non è più normale.”

Un romanzo importante, vincitore del Premio Strega nel 2006.
Chiara è la volontà di far emergere, in un calmo caos, le tante riflessioni di un uomo in un momento cruciale della vita: la morte improvvisa della compagna e la responsabilità nei confronti della figlia di dieci anni, colpita con lui da quell’evento tragico e destabilizzante. Tutte le principali situazioni narrate ruotano intorno a un unico luogo fisico, l’automobile parcheggiata davanti alla scuola della bambina; il tempo abbracciato occupa tre stagioni: l’estate (momento in cui avviene la morte di Lara, la compagna di Pietro, il protagonista); l’autunno che rappresenta il periodo in cui si rompono gli equilibri preesistenti e la riflessione tocca tutti gli aspetti della vita presente e passata; l’inverno come momento della verità e della purificazione, come necessità di nuova ricomposizione dopo la frattura.

Nanni Moretti, protagonista dell'omonimo film del 2007, tratto dal romanzo di Veronesi.
Il romanzo si apre con una scena piena di movimento, in opposizione quasi all’immobilità successiva: un drammatico salvataggio in mare compiuto dal protagonista e dal fratello Carlo proprio in contemporanea alla improvvisa morte di Lara, unica testimone la piccola Claudia, tragedia di cui Pietro saprà solo al ritorno a casa.
Non è il dolore - e Pietro non riesce a spiegarsi questa mancanza - a dominare l’animo dell’uomo, ma un turbamento profondo, come se fosse necessaria un’interruzione, una pausa, un cambiamento: apparentemente è la preoccupazione per la bambina (equilibrata, saggia, positiva) a spingere il padre a modificare la sua vita, a lasciare l’ufficio e a chiudersi nell’auto parcheggiata davanti alla scuola, facendo trascorrere in quel luogo i giorni e i mesi, in realtà questa scelta risponde a un bisogno tutto egoistico di interrompere un vita di cui solo in quel momento l’uomo sente la totale insufficienza e la mancanza di senso.
L’automobile diventa l’ufficio, la casa e il luogo della riflessione. Là riceve colleghi, superiori e amici, là rilegge la sua relazione con Lara, ripensa a lei, cerca di entrarne in contatto telepatico attraverso la musica, riesamina i rapporti professionali sconvolti anch’essi da una fusione industriale, da licenziamenti e dimissioni, da promesse di promozione (rifiutate) e da confidenze di uomini potenti.

Intorno a quell’auto ruota un’umanità malata, sofferente che usa l’abitacolo come una specie di confessionale. Davanti al potente di turno che racconta un aspetto drammaticamente privato della sua esperienza umana, Pietro dice: “Ora soffre veramente: anche lui come tutti gli altri che sono venuti qui, alla fine mi scarica davanti un formidabile fiotto di dolore. Questo posto è davvero prodigioso: un muro del pianto senza il muro. Milano è una città sacra e se nessuno lo sa…”.
Proprio in questo caos esperienziale, in questo tentativo di rompere le regole dell’efficienza e della produttività, si inserisce in conclusione la voce della bambina, pragmatica e matura come solo i bambini sanno essere, e da lei parte una richiesta di normalità, l’esigenza di ridare un ordine, magari diverso, alle loro vite, l’urgenza di sentirsi appoggiata al padre e non suo rifugio o alibi.
La sicurezza narrativa di Veronesi in questo romanzo è notevole, così come la capacità di descrivere tipi umani molto diversi tra loro, senza rabbia e senza pietà, ma anche senza compiacimenti psicologici, vedendoli tutti funzionali al percorso del suo protagonista. Ottima anche la capacità di presentare i bambini (bellissimo il silenzioso rapporto tra Pietro e il piccolo bimbo down), la loro ingenua crudeltà e la meno giustificabile crudeltà o ottusità dei genitori.
Un libro che di certo è segno di una ricca esperienza umana e di notevole maturità letteraria.

Recensione di Grazia Casagrande

Sandro Veronesi - Caos calmo
451 pag., 13,90 € - Bompiani 2009 (Tascabili)
ISBN 9788845262999


Caos calmo
Caos calmo Di Sandro Veronesi;

Premio Strega 2006. Pietro Paladini è un uomo apparentemente realizzato, con un ottimo lavoro, una donna che lo ama, una figlia di dieci anni. Ma un giorno, mentre salva la vita a una sconosciuta, accade l'imprevedibile, e tutto cambia. Pietro si rifugia nella sua auto, parcheggiata davanti alla scuola della figlia, e per lui comincia l'epoca del risveglio, tanto folle nella premessa quanto produttiva nei risultati. Osservando il mondo dal punto in cui s'è inchiodato, scopre a poco a poco il lato oscuro degli altri, di quei capi, di quei colleghi, di quei parenti e di tutti quegli sconosciuti che accorrono a lui e soccombono davanti alla sua incomprensibile calma. Così la sua storia si fa immensa, e li contiene tutti, li ispira fino a un finale inaudito eppure del tutto naturale.

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