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La famiglia Karnowski di Israel Joshua Singer

L'indomani mattina Georg salì su un autobus e andò da suo padre. David Karnowski fu sbalordito di rivedere il figlio dopo tanti anni. Rimase interdetto, impietrito. Georg lo abbracciò.
""Non abbiamo più motivo di essere in collera, papà,"" disse con un sorriso amaro ""adesso siamo tutti ebrei allo stesso modo"".
David Karnowski gli accarezzò le guance, come si fa con un bambino che ha compiuto una marachella e torna a casa a chiedere perdono.
""Sii forte, figlio mio, come lo sono io e tutti gli ebrei della vecchia generazione,"" disse ""ci siamo abituati da sempre e lo sopportiamo, da ebrei"".


La famiglia Karnowski di Israel Joshua Singer fu pubblicato a New York nel 1943. Scritto in yiddish, segue tre generazioni di ebrei polacchi dall'inizio del Novecento fino alla metà del secolo, tra Polonia, Germania e Stati Uniti.
Un anno dopo Israel Joshua Singer muore stroncato da un infarto. Non vedrà mai l'orrore svelato dall'apertura dei cancelli dei campi di sterminio nel 1945. Nel suo romanzo, però, aveva delineato con una lucidità talvolta scioccante la crescita dei sentimenti antisemiti che porteranno all'affermazione del nazismo, fino alla tragedia della Shoà. Oggi, grazie ad Adelphi, abbiamo l'occasione di leggerlo. La famiglia Karnowski è una meravigliosa saga familiare rimasta finora inedita in Italia che ci permette di riscoprire un grande autore ""dimenticato"" del Novecento (la cui produzione è vissuta all'ombra del successo del fratello Isaac Bashevis, premio Nobel per la Letteratura nel 1978), ma anche un raro documento di immenso valore storico per ricostruire le dinamiche quotidiane e le relazioni delle comunità ebraiche dell'Europa dell'Est distrutte dalla follia nazista.


David Karnowski, ebreo polacco originario dello shtetl di Melnitz, è un giovane brillante che segue con interesse il pensiero di Moses Mendelssohn. Soffocato dall'ottusità e dall'oscurantismo del mondo chassidico di Melnitz, agli inizi del Novecento decide di trasferirsi a Berlino con la moglie Lea. Nella grande città tedesca, ha l'opportunità di inserirsi nella comunità ebraica assimilata e illuminata e di instaurare un dialogo con gli studiosi più illustri. David è un cultore della civiltà tedesca. Per questo, a Berlino abbandonerà lo yiddish a favore del tedesco. Quando nasce suo figlio Georg, sceglie per lui due nomi: Moishe, nome ebreo con il quale lo chiameranno alla Torah da grande, e Georg, nome tedesco che potrà usare in società. ""Ebreo tra gli ebrei, tedesco tra i tedeschi"": questo è il principio che David vorrebbe trasmettere al figlio.
Sua moglie Lea, invece, rimpiangerà sempre la famiglia e la vita da ebrea osservante del paese natale. Solo nella casa del rozzo commerciante Solomon Burak e sua moglie Ita trova un po' di conforto, libera di parlare in yiddish e di onorare le tradizioni della sua terra.


Israel J. Singer


Georg cresce inquieto, con un'idea confusa della sua identità. Da ragazzo si dedica alle donne e alla bella vita, più che agli studi universitari di filosofia. Si innamora della figlia di un medico, una giovane intraprendente e libera che sogna solo di affermarsi come medico. Per lei cambierà facoltà e porterà a termine gli studi di medicina, ma questo non sarà sufficiente per ottenere il suo amore.
Allo scoppio della prima guerra mondiale Georg viene assegnato a un'unità sanitaria sul fronte orientale. Gli ebrei russi di Berlino ricevono l'ordine di presentarsi al commissariato e anche gli uomini più in vista della città iniziano a essere internati. Anche David Karnowski, con sua grande sorpresa, riceve l'ordine di presentarsi. ""Non riusciva a concepire che potesse accadere una cosa del genere. A lui? Lui che era fuggito dall'ignoranza e dall'oscurantismo dell'Est per la cultura e i lumi dell'Ovest?"". E sarà solo grazie a Georg, quel figlio nel quale non riponeva più nessuna fiducia ma che adesso nella sua uniforme di medico militare godeva di una certa autorità, che riuscirà a salvarsi.

La copertina dell'edizione francese (Editions Denoël 2008, traduzione dall’yiddish al francese di Monique Charbonnel)

Nella Germania sempre più antisemita la vita della comunità ebraica diventa molto difficile. Le umiliazioni quotidiane e la violenza diventano insostenibili. Niente ha più valore: un'esistenza onorata e stimata non conta niente. A niente vale aver prestato servizio per la Germania o aver rinnegato le origini. Al proprio destino non si sfugge, nonostante tutti gli sforzi e il desiderio di diventare come gli altri.
Intanto Georg è diventato un medico affermato e sposerà una tedesca cristiana. Il dramma identitario vissuto da David e Georg si trasferisce, anni dopo, anche sul figlio di quest'ultimo, Joachim Georg. Jegor subirà le conseguenze più evidenti di chi si trova diviso tra una doppia appartenenza.
La sofferenza del figlio adolescente spingerà Georg a emigrare negli Stati Uniti, come molte altre famiglie ebree di Berlino. Ma New York non è il paradiso; anche qui l'integrazione non è certo facile: l'America è un paese grandissimo, difficile, così diverso dall'Europa, dove i pregiudizi si rinnovano. David, Lea, Georg e Teresa si adatteranno abbastanza velocemente al nuovo paese, a differenza di Jegor che finirà per chiudersi sempre più in se stesso e a odiare le sue origini ebraiche, sposando follemente le tesi antisemitie naziste.


Perché solo oggi, dopo ben settanta anni dalla pubblicazione americana, possiamo leggere in Italia La famiglia Karnowski? Viene da chiederselo, perché questo romanzo di Israel Joshua Singer è un capolavoro che appartiene alla migliore produzione narrativa ebraica del Novecento. Mantenendo per tutto il romanzo una tensione angosciosa nella quale si inseriscono aneddoti e situazioni paradossali, La famiglia Karnowski racconta gli splendori, le illusioni, i conflitti e le contraddizioni di un mondo che sta per essere spazzato via dalla storia e dipinge una galleria di personaggi straordinari.

Israel J. Singer - La famiglia Karnowski
Titolo originale: Di mishpohe Karnovski
Tradusione di Anna Linda Callow
498 pagg., 20€ - Edizioni Adelphi 2013 (Biblioteca Adelphi)
ISBN 978-88-4592771-3


L'autore


28 marzo 2013 Di Sandra Bardotti

La famiglia Karnowski
La famiglia Karnowski Di Israel Joshua Singer;

Israel J. Singer è un maestro dimenticato, rimasto per troppo tempo nel cono d'ombra del più celebre fratello minore Isaac B., Premio Nobel per la letteratura. La pubblicazione di questo libro ha quindi il sapore di un evento, e di un risarcimento: finalmente, il lettore potrà immergersi nell'affresco familiare in cui si snoda, attraverso tre generazioni e tre paesi - Polonia, Germania e America -, la saga dei Karnowski. Che comincia con David, il capostipite, il quale all'alba del Novecento lascia lo shtetl polacco in cui è nato, ai suoi occhi emblema dell'oscurantismo, per dirigersi alla volta di Berlino, forte del suo tedesco impeccabile e ispirato dal principio secondo il quale bisogna "essere ebrei in casa e uomini in strada". Il figlio Georg, divenuto un apprezzato medico e sposato a una gentile, incarnerà il vertice del percorso di integrazione e ascesa sociale dei Karnowski - percorso che imboccherà però la fatale parabola discendente con il nipote: lacerato dal disprezzo di sé, Jegor, capovolgendo il razzismo nazista in cui è cresciuto, porterà alle estreme conseguenze, in una New York straniate e nemica, la contraddizione che innerva l'intera storia familiare.

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