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Principessa Pel di topo e altre 41 fiabe dei fratelli Jacob e Wilhelm Grimm

«C’era una volta un re che aveva tre figlie, e volendo un giorno sapere chi di loro lo amasse di più, le mandò a chiamare. La primogenita rispose che le era caro più di tutto il regno; la seconda disse che le era caro più di tutte le pietre preziose e di tutte le perle del mondo; ma la terza disse che le era più caro del sale…»
La principessa Pel di topo


In occasione del bicentenario delle fiabe dei fratelli Grimm, presentazione del volume il 30 novembre 2012 alle ore 18,30 presso il Goethe-Institut di Roma con Jack Zipes, Fabian Negrin, Camilla Miglio e Bianca Lazzaro.
Nel Foyer del Goethe-Institut (via Savoia 15) saranno in mostra le tavole originali realizzate da Fabian Negrin per il volume che resteranno in mostra fino al 20 dicembre 2012.


""Due secoli fa, nel dicembre del 1812, Jacob e Wilhelm Grimm pubblicarono il primo volume dei loro Kinder-und Hausmärchen, cui seguì nel 1815 un secondo volume. Certo all'epoca i Grimm non potevano immaginare che le loro storie sarebbero diventate le 'fiabe' più famose del mondo e che quella loro edizione 'pioniera' sarebbe diventata oggetto di celebrazioni e cerimonie in ogni angolo del pianeta tra il 2012 e il 2015"".
Così inizia la dotta ma divertente introduzione di Jack Zipes, uno dei massimi studiosi internazionali, che ci racconta la genesi delle celebri raccolte dei fratelli Grimm, introducendoci a questi testi sconosciuti raccolti nella prima edizione.
""Ironia della sorte - scrive ancora Zipes - oggi nessuno conosce davvero le fiabe della prima edizione, poiché i Grimm ne pubblicarono altre sei continuando ad apportare consistenti modifiche, cosicché l'ultima edizione del 1857 ha relativamente poco a che fare con la prima"".

Nel corso di alcuni decenni, dunque, i Grimm pubblicarono 7 edizioni diverse dei Kinderund Hausmärchen, la cui sorte, come le diverse riscritture di un romanzo, è stata l'oblio, essendo state soppiantate dall’ultima, quella che tutti conosciamo.
L'oblio ma non la distruzione, naturalmente. E così ancora oggi è possibile rileggere le prime versioni di alcune tra le fiabe più celebri, come Biancaneve e Raperonzolo, Barbablù o Pollicino (Le peregrinazioni di Pollicino, figlio di un sarto), e scoprire protagonisti sconosciuti che non erano sopravvissuti a un successivo vaglio, come la Pel di topo che dà il titolo alla raccolta, la volpe e la ragazza di Urliburlebù, il principe Cigno, il Nasone.


Raperonzolo, Raperonzolo,
la lunga chioma lascia che penzoli!

La scrittura di queste fiabe risulta più autentica, legata all'oralità, sintetica, cruda, meno edulcorata, avvicinandosi così maggiormente alla tradizione popolare da cui deriva e a quel nostro capolavoro nazionale di ricerca e trascrizione che sono le Fiabe italiane di Italo Calvino (e qui bisognerebbe aprire un lungo discorso sulle differenti metodologie di ricerca tra i due studiosi dell'Ottocento e lo scrittore del Novecento ma andremmo troppo oltre). Basti ricordare che i Grimm ""cominciarono un drastico lavoro di modifica delle fiabe subito dopo la pubblicazione della prima edizione"".

Affascinante scoprire chi fossero davvero i due fratelli e seguirli nel loro cammino di formazione che li portò a ritenere che la letteratura moderna fosse artificiale e dunque ""incapace di esprimere l'essenza genuina della cultura Volk che emanava in modo spontaneo dalle esperienze del popolo"". Molto curioso scoprire che il primo scopo del loro lavoro era documentare l'origine popolare della letteratura colta. Incredibile leggere che fu Brentano a chiedere inizialmente la loro collaborazione per le sue raccolte di vecchie canzoni popolari tedesche Des Knaben Wunderhorn (Il corno magico del fanciullo) e che proprio grazie a lui possiamo oggi leggere alcune versioni originali delle fiabe. Nel 1809 i Grimm mandarono a Brentano 54 testi. ""Egli aveva dichiarato l'intento di un probabile rimaneggiamento dei materiali, lasciandoli liberi di utilizzarli a loro volta"", così i fratelli ricopiarono le fiabe prima di spedirle a Brentano. Come scrive ancora Zipes, ""Brentano non le utilizzò mai, ma fortunatamente le lasciò nel monastero di Ölenberg in Alsazia. Dico fortunatamente perché i Grimm distrussero quei testi dopo averli utilizzati per la prima edizione nel 1812"". Quei testi, noti come manoscritto Ölenberg, sono stati ritrovati solo nel 1925.
Dalle 156 fiabe presenti nella prima edizione il curatore ne ha scelte 42: sorprendenti nelle versioni originali delle più celebri, curiose quando completamente inedite.

E a completare l’opera, le originali illustrazioni realizzate per questa edizione da Fabian Negrin che sottolineano come queste fiabe siano molto di più di ciò che sembrano rappresentare, essendo in realtà l'essenza stessa dell'esperienza, della gioia e del dramma di vivere.



Fiabe per adulti o per bambini? La risposta di Wilhelm Grimm: sono per tutti!


""La differenza tra le fiabe per bambini e quelle del focolare e il rimprovero che ci viene mosso di aver utilizzato questa combinazione nel nostro titolo è più una questione di lana caprina che di sostanza. Altrimenti bisognerebbe letteralmente allontanare i bambini dal focolare dove sono sempre stati e confinarli in una stanza. Le fiabe per bambini sono mai state davvero concepite e inventate per i bambini? Io non lo credo affatto e non sottoscrivo il principio generale che si debba creare qualcosa di specifico appositamente per loro. Ciò che fa parte delle cognizioni e dei precetti tradizionali da tutti condivisi viene accettato da grandi e piccoli, e quello che i bambini non afferrano e che scivola via dalla loro mente, lo capiranno in seguito quando saranno pronti ad apprenderlo.""

Jacob e Wilhelm Grimm - Principessa Pel di topo e altre 41 fiabe da scoprire
A cura di Jack Zipes
Traduzione di Camilla Miglio
Traduzione di Introduzione e note di Bianca Lazzaro
Con 15 tavole originali di Fabian Negrin
XXIV-246 pag., ill., 23,90 € - Edizioni Donzelli 2012 (Fiabe e storie)
ISBN 978-88-6036-749-5



Il principe ranocchio



gli autori



28 novembre 2012 Di Giulia Mozzato

Principessa Pel di Topo
Principessa Pel di Topo Di Jacob Grimm;Wilhelm Grimm;

«C’era una volta un re che aveva tre figlie, e volendo un giorno sapere chi di loro lo amasse di più, le mandò a chiamare. La primogenita rispose che le era caro più di tutto il regno; la seconda disse che le era caro più di tutte le pietre preziose e di tutte le perle del mondo; ma la terza disse che le era più caro del sale…». Inizia così la fiaba che i Grimm intitolarono Principessa Pel di topo, dando vita a un personaggio delle fiabe rimasto a noi sconosciuto. E non è il solo. Ecco perché finalmente, duecento anni dopo la prima comparsa, 42 fiabe col loro corredo di arcolai, castelli, gatti, ranocchi, barbieri, sarti, fabbri, suocere, diavoli, soldati, scarpette, chiavi d’oro e via narrando, vengono alla luce grazie a una preziosa edizione illustrata pensata per celebrare il bicentenario della prima pubblicazione delle fiabe dei Grimm, avvenuta nel 1812. Pochi sanno, infatti, che due secoli fa i celebri fratelli diedero vita a un cantiere di lavoro durato anni, a partire da materiali provenienti dalle fonti più disparate che essi continuarono a trascrivere, rielaborare e selezionare fino al 1857, anno dell’ultima edizione. Nel corso di quasi mezzo secolo, i Grimm pubblicarono ben sette edizioni diverse dei Kinderund Hausmärchen, di cui si è persa memoria poiché l’edizione corrente delle fiabe è quella del 1857. Oggi, grazie al lavoro di uno dei massimi studiosi internazionali della fiaba come Jack Zipes, i lettori italiani possono scoprire alcune delle più belle fiabe scomparse dei Grimm. Accanto a personaggi nuovi, come Pel di topo, troviamo versioni sorprendenti di alcune fiabe tra le più note: da Biancaneve a Raperonzolo, da Barbablù a Pollicino. E a completare l’opera, le superbe illustrazioni appositamente realizzate per questa edizione da Fabian Negrin, capace di cogliere con raffinata originalità lo spirito più autentico che innerva queste fiabe. E chi l’avrebbe mai detto che c’erano ancora così tante storie da scoprire nei cassetti di Wilhelm e Jacob? Età di lettura: da 10 anni.

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